Passo Manghen da Borgo Valsugana in bicicletta

Passo Manghen da Borgo Valsugana in bicicletta
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L’articolo che state leggendo è dedicato a quello che, a nostro parere, è uno dei passi di montagna più belli del Trentino orientale: il Manghen. Lo abbiamo scalato per la prima volta nel 2016 affrontandolo dal versante di Borgo Valsugana (TN) e da allora cerchiamo di tornare qui almeno una volta all’anno!
Come molti nostri itinerari, anche questo è nato quasi quasi per caso, guardando una mappa. Conoscevamo benissimo Borgo Valsugana, località di cui vi abbiamo parlato nell’articolo dedicato alla ciclabile della Valsugana, ma non sapevamo che proprio da lì partisse uno dei passi dolomitici più duri e spettacolari dell’arco alpino.

Il percorso in breve

Lunghezza: 23,4 km
Dislivello: 1629 D+
Quota: 386 metri (partenza) – 2047 metri (arrivo)
Pendenze: 7% media – 16% massima
Periodo consigliato: aprile-ottobre
Fondo: asfalto
Punti di ristoro: Borgo Valsugana (km 0) – Rifugio Passo Manghen (km 23,4)

Di cosa parleremo in questo articolo

- La nostra attrezzatura
- Caratteristiche altimetriche del passo Manghen da Borgo Valsugana
- Il Manghen: tra Valsugana e Val di Fiemme
- Dopo la cima? Possibili itinerari
- Passo Manghen e Giro d'Italia
- Consigli per affrontare la salita
- Scarica l'itinerario nel formato che preferisci

La nostra attrezzatura

Prima di parlarvi della salita vera e propria, visto che ci viene chiesto spesso, vi forniamo un piccolo elenco dell’attrezzatura che utilizziamo durante le uscite in montagna. Quando si affrontano salite o passi, infatti, non bisogna mai sottovalutare che il clima, in montagna, può cambiare da un momento all’altro. Anche in piena estate, portare con sè antivento, gambali e manicotti può rivelarsi non solo utilissimo, ma anche necessario! Ecco cosa abbiamo utilizzato nelle giornate in cui abbiamo scalato il Manghen:

Abbigliamento

Manicotti: https://amzn.to/2QOQr8Z
Gambali: https://amzn.to/2FEfhBZ
Maglia intima Uyn smanicata: https://amzn.to/2FJfi7y
Antivento: https://amzn.to/2FQLR3z

Integratori

Sali minerali: https://amzn.to/2Q77fpY
Barrette: https://amzn.to/3PsGzPi
Gel SiS: https://amzn.to/2Zh8Aik

Accessori

Casco (Filippo): https://amzn.to/39dC5Gi
Occhiali (Filippo): https://amzn.to/2MiIKow
Garmin Edge 520: https://amzn.to/2sdr0nJ
Borsa sotto sella: https://amzn.to/35Oe6eF
Camere d’aria: https://amzn.to/2PMXK03
Pompa: https://amzn.to/2tDQPh7
Caccia copertoni: https://amzn.to/2SsIwiT
Porta borraccia: https://amzn.to/2Mhkhjy

Caratteristiche altimetriche del passo Manghen da Borgo Valsugana

A prima vista si potrebbe sembrare che la difficoltà principale di questa salita sia rappresentata dalla sua lunghezza: ben 23,4 chilometri da Borgo Valsugana e 16,4 chilometri da Molina di Fiemme (TN).
In realtà, le insidie si nascondono nell’altimetria: i primi chilometri sono molto irregolari e alternano pendenze che vanno dal 3-4% al 10%. La sezione centrale della salita è quella che percorre la Val Calamento: le pendenze in questo tratto sono costantemente a doppia cifra. La parte più dura inizia proprio da qui in poi: gli ultimi 7 chilometri sembrano non passare mai, con pendenze comprese tra il 10 e il 15%.
Si scollina a quota 2047 metri, dopo aver scalato ben 1629 metri di dislivello.

Il Manghen: tra Valsugana e Val di Fiemme

Sperando che i numeri elencati nel paragrafo precedente non vi abbiano spaventato troppo, ecco perchè dovreste percorrere almeno una volta questa salita. Il passo Manghen, che collega la Valsugana e la Val di Fiemme, è uno dei pochi valichi asfaltati della catena del Lagorai (Trentino orientale) e se avrete la fortuna di percorrerlo in una giornata non troppo affollata, vi sorprenderà. Tendenzialmente meno frequentato e famoso di altri passi della zona, il Manghen è una salita molto varia non solo dal punto di vista altimetrico, ma anche da quello paesaggistico. Rettilinei, secchi tornanti, ampie curve, ruscelli, pascoli ed enormi abeti vi incanteranno. Chilometro dopo chilometro, vi sentirete un tutt’uno con questo paesaggio plasmato dalle forze della natura e dal susseguirsi delle stagioni.

Dopo la cima? Possibili itinerari

Al di là degli aspetti paesaggistici della salita, un’altra cosa che apprezziamo moltissimo del passo Manghen è la sua posizione strategica. Ad esempio, partendo da Borgo Valsugana è possibile scendere verso Molina di Fiemme (TN) e tornare al punto di partenza percorrendo la Val di Fiemme verso Pergine Valsugana e Caldonazzo (TN). Scalando il Manghen e scendendo verso la Val di Fiemme avrete inoltre a disposizione le numerose salite che caratterizzano questa splendida zona del Trentino: Lavazè, Pampeago, Passo Rolle, Passo Brocon…e la lista potrebbe continuare ancora per molto! L’unico limite alla scoperta di questo territorio (tanto duro quanto sorprendente) sarà il vostro allenamento!

Passo Manghen e Giro d’Italia

Il passo Manghen è stato più volte protagonista del Giro d’Italia: i corridori della corsa rosa lo hanno affrontato prima nel 1996 e poi nel 2012. Il passo Manghen da Borgo Valsugana è stato scalato anche nel 2019, nel corso della ventesima tappa della 102esima edizione del Giro d’Italia. In questo ultimo passaggio, il primo ciclista ad arrivare in cima è stato Fausto Masnada. Ovviamente non abbiamo potuto fare a meno di assistere a questa tappa dal vivo!

Consigli per affrontare la salita

Anche a distanza di anni, non neghiamo che la nostra prima ascesa al Manghen è stata una sofferenza dal primo all’ultimo chilometro. Scalata dopo scalata, tuttavia, abbiamo imparato a conoscere meglio il passo e ora ne apprezziamo ogni rampa, curva o tornante. Alcune strade semplicemente continuano a chiamarci e il Manghen è una di queste!
Noi non siamo preparatori atletici o atleti professionisti, né abbiamo la presunzione di volerlo essere. Tuttavia, conoscendo molto bene la salita vi lasciamo con qualche piccolo consiglio su come affrontarla:

  • Montate rapporti adeguati (ad esempio un 34/28);
  • Se affrontate il passo Manghen da Borgo Valsugana in piena estate, partite prima delle 8 del mattino. La salita è esposta al sole e sono pochissimi i tratti riparati dall’ombra del bosco;
  • Allenatevi su salite lunghe: sviluppate in particolar modo la forza-resistente in salita e trasformatela praticando agilizzazioni dopo ogni richiamo di forza;
  • Portate con voi borracce e provviste. Non ci sono rifugi in cui fermarsi a parte quello in cima (soltanto nei primi sei chilometri ci sono due fontane);
  • Affrontate con calma la prima parte della salita e risparmiate le energie per gli ultimi 7 chilometri: sono quelli più impegnativi.

Scarica l’itinerario nel formato che preferisci

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Filippo e Manuela

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