Il viaggio di Joëlle: percorrere l’Italia in bicicletta per 1800 chilometri

Il viaggio di Joëlle: percorrere l’Italia in bicicletta per 1800 chilometri

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Anche questo mese con la nostra rubrica dedicata ai viaggi in bicicletta rimaniamo in Italia. Lo scorso mese abbiamo condiviso il viaggio di Manlio lungo la Via Vandelli, mentre oggi ospitiamo l’avventura di Joëlle! Partita in solitaria, Joëlle ha scelto di percorrere tutta l’Italia in bicicletta! Sentiamo dalle sue parole com’è nata l’idea del viaggio e cosa le ha lasciato questa esperienza.

Una piccola presentazione: parlaci un po’ di te.

Sono Joëlle Zancanella, ho 29 anni e vengo dalla provincia di Venezia. La mia famiglia è mista: mamma francese e papà italiano. Sono un’arredatrice di interni da 5 anni e ho avuto la fortuna di allontanarmi dal lavoro per realizzare un mio sogno.
Ho girato l’Italia in bicicletta in solitaria da metà maggio a metà luglio 2016 pedalando per poco più di 1.800 chilometri.

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La bici di Joëlle ritratta sul Ponte Gerola (Pavia)

Come ti è venuta l’idea del viaggio?

Il viaggio mi è venuto in mente un po’ per noia e un po’ per scelta di staccare dalla vita quotidiana. Ho scelto la bici perché ci sono affezionata. Proprio per questo infatti ho deciso di affrontare il viaggio in sella alla mia prima bicicletta, quella che mi era stata regalata per la comunione ormai 20 anni fa.
E poi c’è mio padre…che è un appassionato e che mi ha trasmesso l’amore per il ciclismo: addirittura dai 7 ai 17 anni ho praticato anche questo sport in maniera agonistica. Poi a causa di una malattia che mi richiese anni di recupero fui costretta a smettere e partire è stato anche un po’ riprendere da quella passione che ero stata costretta a interrompere.

Come sono stati i preparativi?

Ho cercato per un paio di settimane dei consigli su internet su quali materiali utilizzare e quali accessori essenziali portare. In pochissimo tempo l’attrezzatura completa mi è arrivata direttamente a casa. Giusto il tempo di montarla sulla bici e sono partita.
Non ho fatto una lista di cosa portarmi nelle borse e non ho fatto nessun allenamento specifico. Anche se un po’ di palestra e attività sportiva c’è sempre stata nella mia vita quotidiana. Più che allenamento fisico, c’è bisogno di allenamento mentale.

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Pedalando sul lago di Garda

Come hai scelto l’itinerario da percorrere?

L’Italia è l’Italia. Molta gente preferisce visitare il mondo, senza rendersi conto che il mondo intero viene a visitare l’Italia. A 29 anni non avevo ancora visto molte città italiane e quindi l’itinerario è stato scelto in base a un chilometraggio che mi permettesse di raggiungere il maggior numero di città possibili.
Non potevo fare scelta migliore! Mi sono imbattuta in paesaggi e città uniche: sono fiera di aver scelto come primo cicloviaggio un tour nel Paese in cui sono nata.

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Piazza dei Signori, Padova (Veneto)

Ti è rimasto in mente un episodio particolare?

I problemi tecnici ci sono stati: freni rotti, ruote bucate…ma in un viaggio del genere erano scontati e quindi non mi sono allarmata. I cani randagi nel sud Italia sono stati una preoccupazione a volte, anche se per fortuna non c’è mai stato un reale pericolo.
Il momento più bello è stato al ritorno. Lungo gli ultimi 25 km che mi separavano da casa ho trovato altri due ragazzi, cicloviaggiatori del Belgio, che si avviavano nella mia stessa direzione. Non sapevano dove dormire e quindi li alla fine li ho ospitati a casa mia. È stato come chiudere un cerchio, un modo perfetto per concludere questo viaggio e, forse risulterà un po’ bizzarro, per ringraziare tutti quelli che mi avevano ospitato in quei 60 giorni.

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Cosa vorresti dire a chi ci sta leggendo?

Di non pensarci troppo e partire appena può. Va bene prepararsi con bici e attrezzature, ma non tutto deve essere perfetto. La mia bici era tutt’altro che perfetta, eppure ci ho creduto e l’ho portata fino a casa.
Anche se si crede che tutto andrà bene, ci sarà sempre qualcosa che andrà storto.
Gli imprevisti capitano: li ho visti sia su di me, che ero poco attrezzata e con equipaggiamento abbastanza scadente, sia su biciclette ed attrezzature molto costose e tecniche. Partite e basta, vi godrete molto di più il viaggio. La fatica verrà comunque ripagata. Io sono dell’idea che se capita qualcosa di spiacevole e il giorno dopo ci rido su, vuol dire che non è stato del tutto sgradevole. Anzi, è una storiella in più da raccontare agli amici!

Cosa ti ha lasciato questo viaggio?

Sono stata sorpresa dall’affetto ed ospitalità che mi è stata data. Molti mi hanno chiesto se è difficile viaggiare da sola…e credo che la risposta sia no. In fin dei conti ero sola soltanto mentre pedalavo. In ogni posto in cui sono arrivata ho sempre trovato qualcuno con cui chiacchierare e condividere esperienze. Se una persona è aperta mentalmente può scoprire molte cose positive degli altri.

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Alcuni scatti delle città visitate da Joëlle nel corso del suo viaggio

Ringraziamo ancora una volta Jöelle per averci fatto pedalare con lei lungo il nostro bellissimo paese!
Torniamo il prossimo mese con un nuovo viaggio…questa volta all’estero!

Filippo e Manuela (con la preziosissima collaborazione di Joëlle!)


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10 thoughts on “Il viaggio di Joëlle: percorrere l’Italia in bicicletta per 1800 chilometri”

  • Bello sapere che anche in Italia ci siano ragazze che viaggiano da sole. Ne trovo sempre tante ma il più solo oltre oceano, anche Francesi e scandinave, di italiane poche, e con piacere sento parlare di Italia in bici, una nazione che si presterebbe in modo fantastico e molto fruibile ciclisticamente. Solo un neo, le auto! Abbiamo una densità di auto spaventosa rispetto ad altri paesi, e si sa che gli automobilisti abbiano un pessimo approccio verso i ciclisti. Bella anche di fare un giro a sensazione come di co sempre io. Città per città, paese per paese si pedala verso una meta non prestabilita ma con il solo intento di viaggiare e conoscere posti sentiti e/o noti. Spero e credo che non sia stato il tuo primo e ultimo viaggio, perché viaggiare, anche da soli, da molto. Noi viaggiatori non siamo mai sazi di conoscere ed imparare dai popoli che incrociamo sulle nostre strade, benvenuta tra noi.

    • Concordiamo al 100% Graziano. Noi ogni mese sul blog raccontiamo un viaggio in bicicletta diverso e non sappiamo se Joëlle ne abbia fatti altri. In ogni caso é stato un piacere ospitare questa avventura sul nostro blog, perché anche noi puntiamo sulla valorizzazione e la riscoperta del patriminio italiano. Speriamo che questo e altri viaggi incentivino il cicloturismo, che come hai giustamente sottolineato, presenta grandissime potenzialita!

  • Complimenti, la bicicletta è il mezzo che più unisce le persone dimezzando le distanze. Un farmaco universale per una vita ricca di esperienze…continua così

  • Pingback: I nostri itinerari in bici da corsa – Cycling in love
  • Ciao….volevo chiederti un indicazione ….a grandi linee che strada hai fatto da venezia fino a roma?ciclabili o strada pura?

    • Ciao Tiziano, abbiamo girato la tua domanda a Joëlle, ti faremo sapere il prima possibile!

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