Nascosta tra le scoscese pareti del monte Pasubio (Piccole Dolomiti, Vicenza) si trova una straordinaria opera di ingegneria militare risalente alla Prima Guerra Mondiale: la strada delle 52 gallerie.
Le guglie del Monte Pasubio (ph: Antonio Canaveras)
La storia delle 52 gallerie
Costruita in soli 8 mesi dai minatori dell’Arma del Genio dell’esercito italiano, questa mulattiera aveva lo scopo di facilitare il trasporto di rifornimenti alimentari e bellici durante i mesi invernali. Le Piccole Dolomiti superano infatti i 2000 metri di quota e durante la stagione invernale alcuni punti di queste montagne risultano inaccessibili. E’ proprio il caso della strada camionabile sull’altro versante della montagna, di cui le 52 gallerie sono una valida alternativa. Al di lá della loro funzione logistica, le 52 gallerie erano fondamentali anche dal punto di vista strategico. Sviluppandosi lungo un tracciato di oltre 6 chilometri e 800 metri di dislivello, permettevano di dominare le montagne e le vallate circostanti.
Le cime delle Piccole Dolomiti con l’Ossario Monumentale del Pasubio (in basso a sinistra) (ph: Antonio Canaveras)
Caratteristiche del trekking
Le alte colline che si elevano tra la pianura veneta e le Piccole Dolomiti (ph: Antonio Canaveras)
Abbiamo percorso le 52 gallerie con Antonio (che spesso è nostro compagno di trekking e fotografo!). Partiti alle 11 di mattina, siamo tornati alla macchina quasi alle 18 con i vestiti completamente bagnati dopo aver camminato per ore esposti a pioggia, vento e neve. Nonostante le temperature prossime allo zero che abbiamo trovato dai 1000 metri in poi, ne è valsa assolutamente la pena!
Le prime gallerie (ph: Antonio Canaveras)
Uno degli splendidi scorci che la mulattiera offre (ph: Antonio Canaveras)
Un tuffo nella storia
Dall’inizio del sentiero, dopo circa 15 minuti si arriva all’imbocco della prima galleria. Viene naturale attraversarla silenziosamente, cominciando a immaginare le dure condizioni di lavoro e di vita che i soldati sono stati costretti ad affrontare per costruire e difendere questi tunnel.
Da brivido sono le foto originali dei vari momenti della costruzione.
Una delle prime gallerie (ph: Antonio Canaveras)
Una delle frasi commemorative proiettate all’interno delle gallerie (ph: Antonio Canaveras)
Sembra quasi di scorgere i soldati negli stretti cunicoli, stremati dal freddo, dalla fame e dagli orrori della guerra. Galleria dopo galleria, la sensazione di tornare indietro nel tempo si amplifica. Toccando la roccia sembra quasi di sentirla tremare sotto i colpi dei cannoni.
Qui, ogni elemento del paesaggio sembra essersi fermato ai tempi della Grande Guerra.
La parte finale della mulattiera (ph: Antonio Canaveras)
La maestosità delle Piccole Dolomiti
L’intera ascesa è molto suggestiva ma è soltanto a partire dalla 35esima galleria che le cime delle Piccole Dolomiti, avvolte dalle nubi, cominciano a mostrarsi in tutto il loro splendore. Questa parte di tracciato molto esposta: ci si sente davvero piccoli rispetto alle vette così imponenti che che ci circondano. Poco prima degli ultimi tunnel, appare il rifugio Papa, costruito nel 1921 sui resti di alcune strutture militari. Posto a quota 1928 metri, il rifugio è stata praticamente la nostra ancora di salvezza dalla pioggia!
Gli straordinari panorami offeri dalle Piccole Dolomiti (ph: Antonio Canaveras)
Il rifugio Papa a quota 2000 (ph: Antonio Canaveras)
Verso valle lungo la strada degli Scarrubbi
Dopo una breve sosta ci siamo avventurati di nuovo fuori, sotto un diluvio e forti raffiche di vento. Date le condizioni meteo non abbiamo ritenuto opportuno ripercorrere le 52 gallerie in discesa, quindi siamo tornati verso la macchina sfruttando la strada degli Scarrubbi, che attraversa il lato opposto dell Pasubio.
Anch’essa presenta una lunghezza di circa 6 chilometri, ma è possibile risparmiare circa un’ora di strada sfruttando una variante che taglia attraverso i boschi. Grazie anche a una breve pausa dalla pioggia siamo scesi velocemente verso valle lasciandoci alle spalle il Pasubio, uno dei giganti delle Piccole Dolomiti.
Uno dei tratti della strada delle 52 gallerie (ph: Antonio Canaveras)
Un trekking forte e indimenticabile
Prima di salire in macchina e salutare questo luogo abbiamo guardato un’ultima volta le guglie del Pasubio: nuvole scure e cariche di pioggia le stavano lentamente avvolgendo.
Siamo scesi verso valle convinti che né gli elementi naturali, né i numerosi escursionisti di passaggio, riusciranno mai a cancellare le tracce dei soldati e delle loro sofferenze. Le loro imprese testimonieranno per sempre un grande spirito di sacrificio scolpito col sangue nella dura roccia del Pasubio.
ph: Antonio Canaveras
Filippo e Manuela (Ph: Antonio Canaveras)
Informazioni
- Come raggiungere le 52 gallerie: percorrendo il passo Pian delle Fugazze da Valli del Pasubio, troverete un bivio sulla destra che indica le 52 gallerie. Uno dei cartelli segnala che la strada è chiusa ma in realtà è possibile percorrerla in macchina. Essendo molto stretta prestate attenzione in entrambi i sensi di marcia. Giunti presso il Rifugio di passo Xomo imboccate la strada che sale verso destra: il fondo stradale è disconnesso ma proseguendo sempre dritti si giunge presso il parcheggio di Bocchetta di Campiglia, punto di partenza del trekking;
- Attrezzatura: le gallerie sono di lunghezza variabile e non tutte sono illuminate dalla luce esterna (la più lunga arriva a 300 metri). Per questo motivo è consigliabile avere con sè una torcia elettrica. Sebbene non sia obbligatorio, un caschetto vi eviterà di sbattere la testa al soffitto delle gallerie che così come il fondo del sentiero presenta diverse irregolarità;
- Abbigliamento: anche in piena estate vale la regola generale del vestirsi a strati. Noi, a inizio settembre, siamo saliti con abbigliamento estivo e antivento leggero e abbiamo sofferto il freddo a causa delle temperature prossime allo zero. Il tempo su queste cime cambia velocemente, quindi portate con voi un cambio asciutto in caso di maltempo.
Link utili
- Sito ufficiale: http://www.stradadelle52gallerie.it/
- Camminare nella storia (video): https://www.youtube.com/watch?v=d2BKBfBxxIc&feature=youtu.be
- Arma del Genio: https://it.wikipedia.org/wiki/Arma_del_genio
- Rifugio Achille Papa: http://www.caischio.it/rifugio-papa
- Strada degli Scarrubbi: https://it.wikipedia.org/wiki/Strada_degli_Scarubbi
- Passo Pian delle Fugazze: https://cyclinginlove.com/2017/09/26/passo-pian-delle-fugazze-in-bicicletta-la-salita-da-valli-del-pasubio/
Ecco uno dei trekking che ho in programma di fare. Mi farà da buona guida il tuo post 😉
Wow <3 Dovremmo avere scritto tutte le info, ma se ti vengono altre domande sono assolutamente a disposizione 🙂 E' un signor trekking!
Certamente! 😉
Ciao,è stato un grandissimo privilegio percorrere il sentiero delle 52 gallerie con te, ho la certezza che la passione per i sentieri di montagna che ci accomuna la porteremo avanti per tanto tempo ancora e godremo dei meravigliosi panorami che ci si presentano. Ammiro la tua tenacia nel seguirmi ovunque e in ogni condizione climatica. Articolo bellissimo e onorato per essere il vostro fotografo ufficiale.
bellissimo … cosa diresti – sarebbero da fare anche in MTB?
upppps … vietato …
Cosa? 🙂
andare in bici le 52 gallerie …
Lo so bene, infatti non ho scritto in nessun punto del post che la strada è percorribile in bicicletta!
ho visto gli immagini … e ho pensato … questo sarebbe un bellissimo giro in bici … peró mio marito mi ha detto che viene fatto in bici … ma i ciclisti vengono aspettati piú in giú dai carabinieri con una multa … 🙂 peccato … ma é anche abbastanza pericoloso … incidenti negli ultimi anni …
Infatti è stato vietato giustamente alle biciclette dopo gli incidenti degli scorsi anni 🙂
Il.Rifugio Papa.chiude domenica 15/10 avevo in programma di salire in bici, spero presto.Che posto grazie delle spiegazioni emozionanti.Andrea
Vero, il rifugio chiuderá…però salire in bici sulle 52 gallerie é vietato (ci sono stati incidenti mortali)! Al contrario, la strada degli Scarrubbi é percorribile anche in bici
Bellissime foto! 💙
Pensa se ci fosse stato il sole!
È vero! Si può sempre tornare 😉