Castello di Torre Alfina: giù dai pedali alla scoperta di un antico borgo laziale

Castello di Torre Alfina: giù dai pedali alla scoperta di un antico borgo laziale
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Torre Alfina: un antico borgo al confine tra tre regioni

Tra le colline della Tuscia, dove Lazio, Umbria e Toscana si incontrano, si trova il piccolo centro di Torre Alfina (frazione di Acquapendente – VT). Durante i nostri giri in bicicletta ci era capitato di scorgere in lontananza la sagoma di questo paesino arroccato su un colle di origine vulcanica. Quello che subito risalta da lontano è l’imponente castello risalente a prima dell’anno mille attorno cui si sviluppa tutto l’abitato.
Durante le festività natalizie, di passaggio in questa zona, abbiamo deciso di dedicare un pomeriggio alla visita del borgo e dell’antico castello di Torre Alfina. Nonostante ci fossimo passati molte volte in bicicletta non avevamo mai avuto l’occasione di visitare questo borgo!

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Il castello di Torre Alfina visto dall’ingresso del paese

La posizione strategica del castello di Torre Alfina

Sebbene l’intero castello sia una proprietà privata, in alcuni giorni dell’anno è possibile visitare parte dei suoi locali interni. Il castello è raggiungibile in auto ma noi abbiamo deciso di raggiungerlo a piedi esplorando il borgo. In poco meno di 15 minuti, risalendo le strette vie del paesino, ci siamo ritrovati nella piazza antistante l’ingresso del castello.
Affacciandoci dalle sue mura, abbiamo avuto modo di apprezzare ancora di più la posizione strategica dell’edificio, che oltre a essere posto in posizione sopraelevata a 602 metri sul livello del mare, è protetto a nord dal bosco del Sasseto.
Se avete la fortuna di capitare qui in una giornata limpida, affacciandovi dalle alte mura potrete osservare uno splendido panorama che va dall’imponente vetta del Monte Amiata fino alla catena degli appennini centrali.

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Le mura del castello di Torre Alfina
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La fontana rinascimentale e parte dei giardini esterni

Un tuffo nella storia

Nonostante un’ampia parte del castello non sia visitabile, le sale aperte al pubblico colpiscono per la loro grandiosità. Grazie ad una breve ma istruttiva visita guidata abbiamo appreso qualcosa di più su questo luogo. Ad esempio abbiamo scoperto che l’edificio ha subito numerosi restauri. Due i piu importanti: il primo, voluto da un membro della casata Sforza Monaldeschi trasformò l’antica struttura fortificata in un’elegante residenza di campagna in stile rinascimentale. Il secondo restauro, più recente e radicale, risale agli ultimi anni del 1800 ed è stato eseguito dai membri della famiglia del conte Cahen.

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In attesa della visita guidata

Una delle parti più suggestive del castello è sicuramente l’ampia galleria che si trova al piano superiore, abbellita con dipinti raffiguranti Torre Alfina e i paesaggi che la circondano nelle quattro stagioni. Nonostante i danni subiti durante la seconda guerra mondiale, bellissime sono anche le porte delle stanze, intagliate in legno di noce e lavorate dall’ebanista senese Tito Corsini.

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Contemplando il panorama dal lato superiore
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Una delle sale interne
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Una delle numerose statue di stampo classico presenti all’interno

Abbiamo scoperto un’altra piccola perla del Lazio

Al termine della visita guidata non abbiamo potuto fare a meno di ripercorrere le sale e i corridoi di questo antico e affascinante edificio! Come ci era già successo visitando Tolfa, ancora una volta il Lazio è riuscito a stupirci regalandoci una piccola perla nascosta tra le austere colline della Tuscia. Se passate da queste parti, una visita al castello è d’obbligo!

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La suggestiva galleria centrale del piano superiore
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Percorrendo le caratteristiche vie del borgo di Torre Alfina

Informazioni utili

  • Al costo di 5€ é possibile usufruire della visita guidata della durata di circa trenta minuti;
  • Se volete esplorare Torre Alfina a piedi, é possibile lasciare l’auto presso l’ampio parcheggio dell’albergo-ristorante Nuovo Castello.

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