L’associazione Napoli Pedala: promuovere la cultura della bicicletta per cambiare il territorio

L’associazione Napoli Pedala: promuovere la cultura della bicicletta per cambiare il territorio
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Con il blog post di questa settimana torniamo virtualmente in Campania!
In particolare, l’intervista di oggi ci porta a Napoli, alla scoperta dell’Associazione Napoli Pedala, incontrata in un luogo distante centinaia di chilometri dalla famosa città partenopea!
Qualche mese fa, infatti, al Cosmobike Show di Verona (edizione 2019), ci siamo imbattuti nello stand di Napoli Pedala. Uniti da una passione comune, quella per la bicicletta, il passaggio dallo sguardo incuriosito alla reciproca presentazione è stato breve. Non abbiamo soltanto parlato dei nostri reciproci progetti, ma anche di una regione, la Campania, che potrebbe trarre molto giovamento dalla bicicletta. E’ stato un vero piacere incontrare persone che lavorano attivamente per produrre un cambiamento sul proprio territorio! Per questo, abbiamo il piacere di ospitare nella nostra rubrica dedicata ai progetti bike friendly, Luca Simeone, uno dei membri dell’Associazione Napoli Pedala. Scopriamo insieme a lui questa interessante realtà!

Benvenuto sul nostro blog: parlaci di te!

Sono Luca Simeone e da un po’ di anni mi occupo di mobilità sostenibile e ciclabile. Nel maggio 2018, sono stato nominato Presidente del Tavolo per la promozione della mobilità ciclabile del Comune di Napoli. Dal 2012 insieme all’Associazione Napoli Pedala, promuoviamo il Napoli Bike Festival, rassegna che promuove la cultura della bicicletta. Uso la bici come mezzo di trasporto nel quotidiano, per andare in ufficio, piuttosto che per accompagnare le mie figlie a scuola. Nel tempo libero il mio cuore si divide a metà tra la passione per lo sterrato e la mountain bike e le lunghe pedalate in bici da strada. Con molta umiltà citando Peter Walker penso che “Noi ciclisti salveremo il mondo”.

Com’è nata la tua passione per il mondo della bicicletta?

Ho cominciato a pedalare da piccolo, poi ho interrotto ed ho ripreso a 20 anni circa. Perché, in effetti, un problema della nostra città è quello che pedali quando sei piccolino. Crescendo, magari hai la casa piccola e si finisce per coltivare la passione per la bici sporadicamente. Poi cresci ancora e ti ritagli degli spazi: dal momento in cui ho potuto riprendere ad avere la mia bici con me, nella mia casa, ho cominciato a pedalare e non mi sono fermato più.
Successivamente, con un gruppo di amici, abbiamo colto la scia della critical mass: si tratta di un movimento internazionale che porta le bici alla conquista delle città, chiaramente in modo pacifico e giocoso. Le critical mass sono diventate una fucina di idee e progetti. Da lì abbiamo messo su varie realtà come le ciclo-officine e poi è nata anche l’idea del “Napoli Bike Festival”. Nel corso degli anni ho continuato sempre più a pedalare: oggi, con la mia famiglia (composta dalla mia compagna e le mie due figlie) ci muoviamo in bicicletta e non riusciamo a farne a meno!

Come e da chi nasce il progetto del Napoli Bike Festival ?

È una bella sfida, nata 8 anni fa, che ha l’obiettivo di promuovere la cultura della bicicletta a Napoli. Diffondendola, possono anche aumentare le persone che usano la bici sia nel quotidiano che per il tempo libero. In questo senso, vediamo la bici come uno strumento di trasformazione non solo delle nostre abitudini, ma anche della città. L’ottava edizione che si è da poco conclusa con un successo di partecipazione e di critica incredibile, rafforza quello che dicevo. I cittadini sono pronti a cambiare e già lo stanno facendo, ma serve fare presto. Non va disperso questo fermento, la spinta dal basso è fondamentale per radicare dei cambiamenti strutturali come quelli delle abitudini di mobilità.

Come contribuisce l’Associazione Napoli Pedala alla valorizzazione del territorio?

A tutti i soci dell’Associazione Napoli Pedala interessa che si sviluppino delle relazioni proficue tra i visitatori e tra gli espositori e che tutti gli eventi da noi promossi diventino un’occasione per vivere momenti di crescita personale e collettiva. Vogliamo fecondare Napoli con buoni input per trasformarla in una città sempre più ciclabile. Questo è l’obiettivo e il punto di forza del Napoli Bike Festival. Questo evento orizzontale coinvolge e attrae, fin dalle fasi iniziali di progettazione, tante realtà associative legate al mondo della bici, ma non solo: c’è anche chi si occupa di politiche sociali, così come di attività legate ai bambini. Molti hanno accettato la sfida del Napoli Bike Festival dando il proprio contributo. Questa per noi è una delle ricchezze più importanti.

Che cosa sogni per il futuro della ciclabilità a Napoli?

Il mio sogno è che in un futuro, non troppo lontano, gli abitanti di Napoli scelgano la bicicletta per i loro spostamenti. Ad esempio, dovendosi muovere da est verso ovest, si incontrano solo pianura e piste ciclabili. Qualcuno dice “Napoli ha le salite”: è vero, si, ma ci sono anche quattro funicolari, sulle quali è possibile portare la propria bici senza pagare nessun prezzo aggiuntivo. In effetti, chi abita in collina è ancora più avvantaggiato: può scendere in bicicletta e al ritorno caricare la bici sulla funicolare. Poi, attraverso l’intermodalità, è possibile caricare la propria bici anche sulla metropolitana. Certo, sono ancora tante le cose da migliorare: realizzare più chilometri di pista ciclabile, creare determinate aree con limitazioni di velocità massima per le auto e soprattutto potenziare il trasporto pubblico. Fortunatamente, qualcosa si sta muovendo: ad esempio, a breve partiranno i lavori per la pista ciclabile di Corso Umberto e verrà completata quella di Via Marina. Le infrastrutture e le politiche per la ciclabilità sono le condizioni necessarie per far pedalare i napoletani e speriamo che l’Associazione Napoli Pedala possa contribuire attivamente a questo cambiamento.

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Manuela e Filippo (con la preziosissima collaborazione di Luca!)


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