Abruzzo: dove nasce il nostro amore per la montagna
Questo articolo della rubrica Giù dai pedali è dedicato a una regione che ci sta particolarmente a cuore, l’Abruzzo e ad alcuni dei sentieri del Gran Sasso, la cima più alta della regione e dell’intera catena appenninica. Abbiamo scelto di parlarvi di questa zona perchè ci siamo particolarmente legati: fin da bambini i nostri genitori ci hanno portato qui, approfittando della relativa vicinanza geografica tra Lazio e Abruzzo. E’ proprio tra queste cime che è nato il nostro amore per la montagna. Qui abbiamo mosso i nostri primi passi nel mondo dell’escursionismo e del trekking ed è qui che torniamo quando vogliamo metterci alla prova su montagne che conosciamo bene e ci fanno sentire a casa.
Alla scoperta di una regione selvaggia e affascinante
E’ difficile trasmettere la magia di questi luoghi alle persone che non li hanno mai visitati. Man mano che ci si allontana dalle caotiche città di mare della costa abruzzese si viene catapultati in paesaggi brulli e scarsamente popolati, costellati da piccoli paesi di montagna immersi in paesaggi a tratti irreali. La lontananza tra il Friuli (regione in cui ci siamo trasferiti dall’inizio del 2019) e l’Abruzzo non ci impedisce di tornare periodicamente in questa splendida regione che ci ha sempre regalato emozioni molto intense.
Il sorprendente massiccio del Gran Sasso visto da Campo Imperatore: sembra che una parte di Dolomiti sia stata tolta dal Trentino e trasportata in Abruzzo.
Il massiccio del Gran Sasso d’Italia: dove si trova e come raggiungerlo
Il massiccio del Gran Sasso si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, uno dei tre grandi parchi naturali dell’Abruzzo (oltre al Parco Nazionale della Majella e il Parco Nazionale d’Abruzzo). Il Gran Sasso (2912 metri) è facilmente raggiungibile sia da L’Aquila che da Teramo. Se vi trovate a L’Aquila, basta seguire le indicazioni per Campo Imperatore, mentre se venite dall’A24 (Autostrada dei Parchi Roma – L’Aquila), si esce in località Assergi (AQ). Da questa località, per raggiungere la base della montagna, potete sia usufruire della funivia che della strada che conduce a Campo Imperatore (25 chilometri). Se invece scegliete di partire da Teramo, l’unico accesso alla montagna si trova in località Prati di Tivo. Anche qui è presente una funivia che vi consentirà di raggiungere il punto di partenza dei sentieri.
Il Corno Grande del Gran Sasso in primavera (versante aquilano)
Fare trekking sul Gran Sasso: quali sentieri abbiamo percorso
Oltre ad aver pedalato su alcune delle strade più belle della zona (trovate alcuni itinerari nella sezione dedicata all’Abruzzo in bicicletta), questi paesaggi meritano sicuramente un posto nella nostra rubrica Giù dai pedali. Dove non arrivano le ruote di una bici da corsa, arrivano le nostre gambe!
Da Campo Imperatore, infatti, (quota 2100 metri) due sentieri principali consentono di raggiungere i quasi 3000 metri del Corno Grande: la Via Normale e la Via Direttissima. Un altro corto e facile sentiero porta al rifugio Duca degli Abruzzi (ben visibile da Campo Imperatore). L’altro noto rifugio del massiccio, intitolato a Carlo Franchetti, è raggiungibile sia da Campo Imperatore (dopo aver scavallato la Sella dei Due Corni il rifugio è visibile in basso) che seguendo le indicazioni da Prati di Tivo.
Andiamo ora a scoprire le caratteristiche della via normale e della via direttissima del versante aquilano.
Filippo e Antonio (papà di Manuela) verso la Via Direttissima
La Via Normale
La via normale richiede almeno tre o quattro ore per essere percorsa. Sebbene non presenti difficoltà particolari, il dislivello (782 metri) e il paesaggio arido, uniti alla lunghezza del sentiero, possono mettere a dura prova le persone meno allenate. Il sentiero, caratterizzato da un fondo prevalentemente ghiaioso, offre scorci davvero suggestivi sulle montagne circostanti. Man mano che si sale, l’altezza permette di contemplare la piana di Campo Imperatore in tutta la sua vastità. Molto suggestiva è anche la vista sui Monti della Laga e sul Lago di Campotosto, che nelle giornate più limpide è ben visibile dai punti più elevati del sentieri. Giunti in prossimità della vetta è anche possibile ammirare il ghiacciaio del Calderone, unico ghiacciaio dell’Appennino e formazione glaciale più a sud dell’intera Europa.
La parte iniziale della via Normale
I numerosi sentieri del Gran Sasso offrono prospettive sempre diverse su questo paesaggio appenninico così singolare
La Via Direttissima
A differenza della via Normale, la Direttissima si arrampica letteralmente sulla parete occidentale del Gran Sasso. E’ più corta ma anche più impegnativa e presenta dei tratti esposti da percorrere in arrampicata. Sebbene non sia necessaria un’attrezzatura particolare, è consigliabile portare con sé delle corde e un caschetto protettivo, oltre ad avere un minimo di familiarità con l’arrampicata.
Per i primi quaranta minuti circa si percorre la via Normale: dopo aver affrontato il primo tratto in salita il sentiero si biforca. Andando a sinistra è possibile raggiungere il rifugio Duca degli Abruzzi, mentre svoltando a destra si trovano le indicazioni per la Direttissima. Inizialmente si scala un ripido ghiaione, terminato il quale si comincia l’arrampicata.
La parte iniziale della Direttissima
Uno dei punti della Direttissima: solo per escursionisti esperti!
La ferrata Bafile e l’omonimo bivacco: la magia di una notte in quota!
Da Campo Imperatore, in una giornata particolarmente limpida, potreste vedere una piccola struttura rossa abbarbicata su uno sperone roccioso del Corno Grande: si tratta del bivacco Bafile (quota 2669 metri). Questa suggestiva struttura, immersa in un ambiente praticamente dolomitico, è raggiungibile in circa un’ora tramite una facile via ferrata. La nuovissima ferrata Bafile si imbocca poco dopo la fine del ghiaione che bisogna scalare per raggiungere la vetta dalla Via Direttissima. Non potevamo non percorrerla e per l’occasione abbiamo anche trascorso una notte nell’attrezzatissimo e panoramico bivacco. Ecco alcuni tratti di questa bellissima ferrata!
L’emozionante arrivo al bivacco!
Sulla vetta del Corno Grande: il panorama da quota 3000
Da quasiasi sentiero raggiungiate il Corno Grande, il panorama vi ricompenserà di tutto il sudore versato! I quasi 3000 metri della vetta permettono alla vista di spaziare per centinaia di chilometri. Se avete la fortuna di trovare una giornata limpida non scorderete facilmente il panorama dalla cima! Tempo permettendo potrete contemplare non solo le vette dell’Appennino centrale, ma anche le coste del Tirreno e dell’Adriatico. Affacciandovi verso nord est e guardando verso il basso potrete invece ammirare le torri verticali del Corno Piccolo.
Una parte del panorama visibile dalla cima
Una nota dolente: lo stato delle infrastrutture
Come ogni visitatore affezionato di questi luoghi sa bene, il Gran Sasso d’Italia attrae ogni anno centinaia di sportivi, escursionisti e ciclisti. La maggior parte delle infrastrutture turistiche della zona sono nate in epoca fascista, in un periodo in cui il Gran Sasso e le zone circostanti erano un vero e proprio fiore all’occhiello del turismo dell’Italia centrale. Purtroppoo, nel corso del tempo, molte di queste strutture sono state trascurate e versano in uno stato di abbandono: l’esempio più lampante è il tristemente noto Hotel Campo Imperatore (Albergo Mussolini), oggi definitivamente chiuso. Fortunatamente, qualcosa si sta smuovendo e nel corso del nostro ultimo soggiorno (estate 2019) abbiamo notato alcuni piccoli miglioramenti dal punto di vista dei servizi e dell’accoglienza. Che l’obiettivo delle amministrazioni locali sia, finalmente, quello di rilanciare il turismo sia estivo che invernale?
Durante una delle nostre escursioni abbiamo pernottato in tenda alla base della montagna: veder sorgere le stelle in un luogo che abbiamo sempre attraversato di giorno è stato davvero emozionante! Anche il momento dell’alba è stato magico, con il Corno Grande illuminato dalle prime luci del sole e un silenzio rotto soltanto dai primi escursionisti.
Un territorio da valorizzare con un turismo sostenibile e rispettoso
Nella zona di Assergi e Campo Imperatore, alcune strutture sembrano essere entrate in quest’ottica. Segnaliamo con piacere l’elegante e attrezzato Hotel Nido dell’Aquila (Assergi) che l’Ostello Lo Zio (Campo Imperatore). Entrambe le strutture hanno saputo valorizzare il territorio diventando un punto di riferimento importante per la sua scoperta.
Non possiamo fare altro che augurarci che in questi territori nascano strutture sostenibili in cui interventi mirati valorizzino finalmente la bellezza di questo luogo unico. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga ha tutte le potenzialità per diventare la punta di diamante per gli sport outdoor nell’Italia centrale.
La magia di un tramonto su Campo Imperatore
Informazioni utili
- Durante i mesi esitivi la Via Normale è molto frequentata. Data la sua esposizione è consigliabile affrontare la salita partendo prima delle 8 di mattina. Il sentiero, perfettamente segnalato, parte direttamente dal parcheggio di Campo Imperatore, appena dietro l’Osservatorio Astronomico;
- La Via Direttissima non richiede attrezzature specifiche ma non si tratta di un percorso di trekking. Può essere pericoloso percorrerla se non si possiedono nozioni base di arrampicata. Poichè alcuni tratti della via sono verticali, è consigliabile dotarsi di un caschetto in caso di caduta delle pietre;
- Il bivacco Bafile è molto attrezzato e può ospitare fino a 9 persone (ci sono 8 posti letto più un posto d’emergenza ricavabile sul tavolo). I letti sono dotati di cuscini, materassi e coperte pesanti
- Per entrambi i percorsi vanno seguite le regole di un’escursione in alta montagna. E’ opportuno avere con sé uno zaino capiente, scorte di acqua e cibo e indumenti di ricambio anche pesanti. Prestate particolare attenzione al tipo di scarpe che indossate: i sentieri si sviluppano su un fondo ghiaioso ed è fondamentale contare su una suola che abbia una buona presa.
Link
- Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga: http://www.gransassolagapark.it/index.php
- Rifugio Duca degli Abruzzi: http://www.rifugioducadegliabruzzi.it
- Impianti di Assergi: https://it.wikipedia.org/wiki/Funivia_del_Gran_Sasso_d%27Italia
- Impianti di Prati di Tivo: https://www.pratiditivo.it/
- Il ghiacciaio del Calderone: http://www.gransassolagapark.it/pagina.php?id=41
Nel luglio 2016 ho passato due settimane fantastiche in Abruzzo, girando in lungo e in largo questa regione. A chiunque dicevo che avrei passato le vacanze in Abruzzo mi dava del pazzo. Si sono dovuti ricredere quando ho mostrato i video. È vero che ci sono poche strutture, se uno cerca bene riesce a trovare una sistemazione adeguata per ogni scopo. Sulla bellezza paesaggistica del Gran Sasso o della Majella non si discute. Anche i borghi sono stupendi e meritano una visita. Tutto sommato, sai che sono contento che la massa snobbi l’Abruzzo. Dà la possibilità a noi (e mi ci metto anch’io, che presto tornerò) di godere delle sue bellezze con la tranquillità che contraddistingue questi luoghi. Infine voglio fare un plauso alla gente locale. Aperta e disponibile come non mi sarei aspettato. E non parlo dei gestori dei locali, ma della popolazione che ho incontrato per strada.
Grazie per questo bellissimo commento, Sergio! Effettivamente uno dei lati positivi dell’Abruzzo, soprattutto centrale, è proprio quello di essere rimasto fuori dal turismo di massa! Speriamo di poterci tornare presto anche noi, per raccontare altre destinazioni sul blog!
ciao!! Sono stato due volte ( in giornata) al Gran Sasso non in bicicletta ma a piedi. Ho sempre fatto la via Normale per arrivare in cima. Vorrei tornare a fine mese con 2-3 amici ma stavoltami piacerebbe dormire in tenda una notte. Non mi è molto chiaro il regolamento sulla questione…Volendo evitare i rifugi è possibile accamparsi liberamente? Quale punto mi consigliate per piantare la tenda ( percorrendo la via Normale)? E’ possibile accamparsi nello spiazzale che si trova poco prima dell’ultimo step che porta in cima al Corno Grande ?
Ciao Gianluca! A livello di regolamento non saprei: noi abbiamo trascorso in tenda una sola notte mettendoci in un punto riparato (nei pressi dell’incrocio tra la normale e la direttissima). Scendendo dalla via normale, abbiamo visto diverse persone che salivano nel tardo pomeriggio con la tenda, quindi suppongo sia possibile passare una notte in cima o in prossimità della cima! A quanto ho capito, il punto in cui pensavi di piazzare la tenda potrebbe essere idoneo e sareste anche riparati: ovviamente occhio ai rifiuti 🙂