Prima di trasferirci a Pordenone non sapevamo molto del territorio in cui sorge questa città, una delle maggiori del Friuli. Una cosa però l’abbiamo capita subito: la prominenza della catena montuosa che guarda la pianura, preannunciava un autunno ricco di impegnative escursioni.
Come ogni stagione, dopo esserci dedicati per interi mesi all’esplorazione del nuovo territorio in bicicletta, le nostre gambe anelavano un tipo di sforzo diverso dalla pedalata: quello da trekking! La destinazione della nostra prima avventura a piedi in Friuli non poteva che essere una: il percorso da Piancavallo a Cima Manera (2251 metri). Da quella prima escursione del lontano settembre 2019, ne sono passati di sentieri sotto i nostri scarponi. Ad oggi (marzo 2021), possiamo affermare con un certo orgoglio di aver percorso tutti i sentieri che permettono di raggiungere cima Manera da Piancavallo.
Di cosa parleremo in questo articolo
- Conosciamo il massiccio montuoso del Cavallo - La ricca sentieristica del Cavallo - Da Piancavallo a Cima Manera lungo il sentiero 924 - Da Pian delle More a Cima Manera lungo il sentiero 925 - Rifugio Semenza: l'unico rifugio del Monte Cavallo - Il prossimo obiettivo: l'Alta Via dei Rondoi - Ricapitoliamo i sentieri - La nostra attrezzatura - Informazioni utili
Conosciamo il massiccio montuoso del Cavallo
Cima Manera è la vetta più alta del massiccio del Cavallo. I suoi oltre 2000 metri di altezza troneggiano sui centri abitati della vicina pianura pordenonese e sono visibili anche dall’Adriatico. In particolare, questa vetta rientra tra le cime delle Prealpi Carniche che a loro volta fanno parte delle Alpi sud-orientali. Guardando Cima Manera c’è una cosa che salta subito all’occhio: le vette vicine. Questa montagna, infatti, non è isolata ma fa parte di un massiccio le cui elevazioni toccano o superano i 2000 metri di altezza. Cimon dei Furlani (2183 metri), Cimon di Palantina (2162), Colombera (2066 metri) e Tremol (2007 metri), insieme a Cima Manera, formano uno spettacolare complesso a cavallo tra Veneto e Friuli, tutto da esplorare.

La ricca sentieristica del Cavallo
Conoscevamo già le strade che permettono di esplorare queste zone in bicicletta (qui trovate la salita da Aviano a Piancavallo e qui trovate la strada che collega Piancavallo al Cansiglio), ma non sapevamo nulla di quali sentieri conducessero su Cima Manera. Mappa Tabacco numero 12 alla mano (Alpago – Cansiglio – Piancavallo – Valcellina) abbiamo studiato in modo approfondito la sentieristica della zona scegliendo di cominciare la nostra esplorazione della montagna a partire dal sentiero 924.

Da Piancavallo a Cima Manera sul sentiero 924
Il sentiero 924, che si imbocca in prossimità del palaghiaccio di Piancavallo, è una delle vie di salita più frequentate della zona nel periodo non invernale. Dopo circa 30 minuti di camminata nel bosco, ultima zona d’ombra dell’escursione, si giunge ad un bivio: qui, una ricca cartellonistica indica le direzioni per la baita Arneri, cima Manera e l’Alta Via dei Rondoi.
Per raggiungere Cima Manera si prosegue sempre lungo il sentiero 924 che ad un certo punto svolta nettamente a destra inerpicandosi lungo un grande canalone in parte attrezzato. La sezione di sentiero che conduce al canalone si sviluppa lungo il grande ghiaione alla base del Cimon dei Furlani e Cima Manera. In alternativa è possibile proseguire dritti e raggiungere forcella Palantina tramite il sentiero 929. Da qui, il sentiero da imboccare per la cima è il 918, parzialmente attrezzato. Abbiamo deciso di percorrere questa seconda opzione in discesa.
Da Pian delle More a Cima Manera sul sentiero 925
Un’alternativa sicuramente meno frequentata ma altrettanto dura, consiste nel raggiungere Cima Manera dalla Val Grande, imboccando il sentiero n. 925 in località Pian delle More (anche questo è parzialmente attrezzato). Dopo un tratto iniziale nel bosco, una durissima salita consente di raggiungere e superare la Val Grande fino ad arrivare all’omonima forcella. Da qui, il sentiero per cima Manera svolta a sinistra: si percorre un lungo traverso roccioso che termina in prossimità del bivacco Lastè. Una volta raggiunto il bivacco e il poco distante rifugio Semenza, si potrà scegliere se continuare a salire per cima Manera oppure tornare verso Piancavallo.
Rifugio Semenza: l’unico rifugio del Monte Cavallo
Se state pensando di trascorrere una notte in quota sul massiccio del Monte Cavallo le opzioni disponibili non sono molte: o vi armate di tenda e sacco a pelo oppure prenotate il vostro posto nello splendido rifugio Semenza. E’ vero, è l’unica struttura disponibile su questa sconfinata montagna rocciosa ma vi assicuriamo che la gentilezza del personale e la cucina della stuttura sapranno farvi sentire a casa!
Da Cima Manera, la struttura è raggiungibile in circa 40 minuti tramite il sentiero 924 (in parte attrezzato). Il rifugio, costruito alle pendici del monte Lastè (2247 metri) offre un colpo d’occhio davvero d’impatto sul Cimon della Palantina (2190 metri) e il versante bellunese della montagna.
Ad impreziosire ancora di più la nostra permanenza sono stati Nadia e il suo staff, persone speciali che si mettono interamente a disposizione dei loro ospiti e a cui non possiamo fare altro che rinnovare la nostra gratitudine.
Il prossimo obiettivo: l’Alta Via dei Rondoi
L’Alta Via dei Rondoi, nostro prossimo obiettivo, è l’interessantissimo itinerario che collega tutte le cinque cime del massiccio del Cavallo. Progettato nel 1969 dal CAI di Pordenone (in particolare dalla sottosezione di Aviano), il sentiero è lungo circa 10 chilometri e presenta diversi tratti attrezzati e di via ferrata. Escluso il tratto da percorrere nel bosco, il sentiero si sviluppa quasi interamente sopra i 2000 metri di altezza. Vista la sua esposizione (si cammina quasi sempre in cresta) per percorrere questa via alpinistica (sentiero 918) è indispensabile scegliere una giornata serena e asciutta. Non mancheremo di dedicare un apposito articolo della rubrica Giu dai pedali a questo itinerario.

Ricapitoliamo i sentieri
- 924: da Piancavallo a Cima Manera (tramite sentiero attrezzato) e da Cima Manera a forcella Lastè;
- 925: da Pian delle More a forcella Lastè;
- 923: da forcella Lastè al rifugio Semenza;
- 918: Alta Via dei Rondoi.
La nostra attrezzatura
Come ogni montagna che si rispetti, anche il massiccio del Cavallo va affrontato con il giusto equipaggiamento. Oltre l’abbigliamento indossato, assicuratevi di avere nello zaino tutto ciò che è necessario a fronteggiare cambi improvvisi di meteo e temperature. Ecco una lista (quasi esaustiva!) di tutto quello che abbiamo portato con noi nelle escursioni di cui avete visto le foto:
Abbigliamento
– Pile: https://amzn.to/2taJSEy
– Scarpe (Manuela): https://amzn.to/2RcefSZ
– Scarpe (Filippo): https://amzn.to/36QdW72
– Antivento: https://amzn.to/2FQLR3z
Attrezzatura
– Camelback: https://amzn.to/2RVQsbu
– Imbrago Alpinismo: https://amzn.to/2GUDN2d
– Kit ferrata: https://amzn.to/2SfDMew
– Casco: https://amzn.to/3b9gkIw
– Bastoncini: https://amzn.to/2SmEaYC
– Guanti ferrata: https://amzn.to/3cMXecc
– Sacco a pelo: https://amzn.to/2xrjg3Q
– Coperta termica d’emergenza: https://amzn.to/35GxUkE
– Kit primo soccorso: https://amzn.to/2YHORty
– Garmin inReach mini: https://amzn.to/2YLj6zV
Informazioni utili
- Rifugio Semenza: la struttura è chiusa durante la stagione autunnale e invernale. Se state programmando di trascorrere una notte presso il rifugio Semenza, vi invitiamo a chiamare preventivamente per verificare l’apertura della struttura e la disponibilità dei posti letto;
- Appena sopra il rifugio, lungo il sentiero che conduce al monte Lastè, è presente un bivacco. La struttura viene aperta in corrispondenza dei periodi di chiusura del rifugio Semenza;
- Non riteniamo necessario riportare tutti gli incidenti mortali che si sono verificati tra queste cime per ricordare, ancora una volta, che la montagna non va mai sottovalutata. In due giorni di trekking, abbiamo visto decine di persone affrontare le vie ferrate e i sentieri attrezzati senza la necessaria attrezzatura. Casco, imbrago, guanti da roccia e dissipatore di caduta sono dotazioni fondamentali per raggiungere in sicurezza la cima durante la bella stagione;
- Escluso il rifugio Semenza, tra le cime del gruppo del Cavallo non è possibile trovare alcun rifornimento d’acqua. Vi consigliamo di portare con voi le scorte d’acqua necessarie per affrontare i sentieri, vista anche la loro esposizione al sole;
- Prima di partire per qualsiasi trekking, verificate accuratamente le condizioni meteo e studiate in anticipo la sentieristica in modo da non trovarvi in pericolo in caso di improvviso cambiamento del tempo.

Link
- Cima Manera (o cima Cavallo): https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Cavallo_(Prealpi_Bellunesi)
- Rifugio Semenza (pagina Facebook): https://www.facebook.com/Rifugio-Semenza-mt-2020-Alpago-2142907205941633/?ref=br_rs
Filippo e Manuela
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Mi state facendo vedere i posti dove, partendo dalla “cava di marmo ” o dal Pian delle More o dalla casera del Sauc, accompagnavo i “signori ” di Pordenone fino alla base della parete della cima manera ( e lo facevo anche due volte in un giorno… ) Oppure con le pecore, 30-40 al massimo, partivo dalla casera del Sauc e sotto la sella del tremol andavo fino a Tambre, Puos d’alpago giro di 3-4 giorni . O andavo al pascolo con le mucche (una ventina ) fino ai limiti dei confini del territorio di Budoia . per capirci dove oggi c’è la malga Campo e la lapide del Capitano Maso .
L’ultima “firma” nel libro sulla cima Manera la abbiamo fatta io e un amico (gli altri 7 erano sparsi nella vallata sottostante in scarpe da “ginnastica ” e parecchi di loro se ne sono andati a pascoli + alti da un pò…) con la cicca della sigaretta (si allora fumavo e parecchio…) dato che non avevamo penne e non ne abbiamo trovate.Il registro di vetta era custodito in una cassetta di metallo, tutto diverso da adesso.
Saranno ormai + di 20 anni che non ci vado ( e non ci andrò + xchè bisogna essere coscienti dei propri limiti e non andare a cercare disgrazie, che poi ti vengono a prendere anche con l’elicottero ma la figura che fai è “barbina” ).
Basta così grazie delle foto e dei ricordi.
saluti da un 70enne che non se li sente ma li ha e tutti.
FTM
Carissimo Fulvio, è bello vedere che attraverso il nostro lavoro riusciamo in qualche modo a suscitare emozioni nei confronti di chi ci legge. La tua bellissima testimonianza non fa altro che impreziosire il nostro articolo e leggerla è stato veramente evocativo e avvincente. Siamo noi che ringraziamo te per il bellissimo contributo che ci hai regalato e ti auguriamo tu possa godere della montagna il più a lungo possibile. Continua a seguirci e un caro saluto! Filippo e Manuela.