Storia e progetti di Adriana Anselmo, La Ciclista Ignorante: conosciamola insieme

Storia e progetti di Adriana Anselmo, La Ciclista Ignorante: conosciamola insieme
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Nel lontano 2017 il meraviglioso mondo del web ci ha fatto conoscere Adriana Anselmo, nota come “La Ciclista Ignorante”. All’epoca la intervistammo per la nostra rubrica dedicata ai viaggi in bicicletta e per diversi anni l’articolo dedicato a lei è rimasto proprio confinato lì. Le cose però (fortunatamente!) cambiano e oggi vi riproponiamo la storia di Adriana perchè dal 2017 al 2021 ne sono successe di cose degne di nota! Intanto la nostra amicizia virtuale è più solida che mai: ci siamo incontrati in una sola occasione (Cosmobike 2019), ma ci sentiamo quasi quotidianamente e se non fosse per la distanza geografica Pordenone-Genova siamo sicure che ci frequenteremmo anche nella vita fuori dal web. Poi Adriana ha creato da zero una ciclofficina a Genova e ogni giorno ci ispira con i suoi video e le sue riflessioni fuori dal coro ma estremamente stimolanti. Ora basta chiacchiere e lasciamo la parola a lei perchè siamo sicuri che la sua storia vi ispirerà così come ha ispirato noi 😉

Di cosa parleremo in questo articolo

Benvenuta Adriana: parlaci di te!

Mi chiamo Adriana, ho 42 anni e sono nata e cresciuta a Genova, città dove vivo ancora adesso. Ho cinque gatti, sono buddista e sono una ciclista urbana, cicloviaggiatrice e ciclomeccanica. Tra l’altro ho scoperto la bicicletta in “tarda età”. Pensate che il 4 giugno del 2014 sono andata a comprare la mia prima bicicletta dopo 20 anni che non pedalavo. In me è scattato qualcosa perchè l’anno successivo ho venduto lo scooter e utilizzato esclusivamente la bici per gli spostamenti. Cos’altro dire di me? I miei amici mi definiscono permalosa ed egocentrica ma anche generosa. Sono consapevole del mio pessimo carattere, però mi riconosco di essere perseverante e determinata!

Com’è nata la tua passione per la ciclomeccanica?

La mia passione per la ciclomeccanica è nata dalla mia volontà di viaggiare da sola in bicicletta.
Volevo essere in grado di gestire i piccoli e grandi guasti meccanici che possono capitare alla bicicletta durante un viaggio e così ho iniziato a cercare dei corsi. All’inizio non è stato facile trovare qualcosa che mi ispirasse, poi ho trovato un corso di meccanica base a Saronno. Si poteva frequentare il corso anche con la propria bici per poterci lavorare direttamente. E’ stato il mio primo corso (frequentato ad aprile 2016) e da li mi si è aperto un mondo, tanto che ho seguito anche tutti gli altri. Nel gennaio del 2018 ho frequentato l’ultimo corso (Masterclass in Meccanica Ciclistica) prima del grande passo: cambiare definitivamente lavoro e diventare meccanica di biciclette.

Hai anche un blog: quando l’hai aperto e che cosa racconti?

Il blog La Ciclista Ignorante l’ho aperto a fine 2016 con unico scopo: incoraggiare, principalmente le donne, attraverso la mia esperienza. Sono sempre stata quella brutta, grassa e asociale: la bicicletta, la ciclomeccanica e i viaggi mi hanno regalato sicurezza in me stessa e autostima.
Nel blog scrivo di ciclismo urbano e cicloviaggio attraverso le mie avventure personali. Per questo i miei articoli spaziano dalle esperienze come apprendista meccanica ad argomenti di attualità con particolare attenzione alla mobilità sostenibile e alla ciclabilità. Attualmente il blog contiene anche le informazioni e i riferimenti della mia ciclofficina de La Ciclista Ignorante.

Prima di aprirla però c’era la Bucofficina, giusto?

Esatto. Il 30 giugno del 2018, dopo aver dato le dimissioni dall’azienda in cui ho lavorato per 11 anni, mi sono attivata per aprire la mia ciclofficina. Il sogno si è realizzato il 10 dicembre del 2018 quando ho inaugurato la Bucofficina: l’ho chiamata così perchè il locale era veramente piccolo (appena 5 metri quadrati!). Mese dopo mese il lavoro è aumentato e con esso il numero di biciclette: ad un certo punto lo spazio non bastava davvero più e mi sono messa alla ricerca di un nuovo locale che non fosse troppo distante dal primo. Uffialmente Ufficialmente Ohibò – La Ciclofficina de La Ciclista Ignorante ha aperto i battenti il 7 agosto del 2020 e sapete qual’è la cosa bella? Si trova esattamente sul marciapiede di fronte l’ex Bucofficina!

Cosa distingue la tua ciclofficina dalle altre presenti a Genova?

Intanto la mia ciclofficina è la prima creata e gestita interamente da una donna, aspetto non affatto scontato in questo ambiente. In secondo luogo, non faccio discriminazioni: aggiusto tutti i tipi di biciclette, da quelle abbandonate da anni in cantina alle city bike e alle bici utilizzate da bikers e ciclisti su strade per allenamenti e gare. Infine, come amo ripetere, il locale e tutto ciò che ruota intorno ad esso non è soltanto un posto in cui si riparano biciclette, ma vuole anche promuovere uno stile di vita preciso. Uno dei miei obiettivi è infatti quello di diffondere un modo diverso di vivere le nostre città, più sostenibile rispetto a quello odierno, dove tutto è pensato in funzione di mezzi motorizzati.

Questo periodo non è l’idele per gli spostamenti però sei anche cicloviaggiatrice! Come hai iniziato a viaggiare in bicicletta?

L’idea di provare il cicloturismo è nata subito dopo aver comprato la mia bicicletta. Pedalando ogni giorno ho capito che il viaggio e la bicicletta sono un binomio inscindibile per me. La mia prima avventura in bici è stato il giro del lago di Garda: poi, ho fatto un sacco di weekend fuori in occasioni dei vari corsi di meccanica.
Ma il viaggio che mi ha regalato di più è stato l’ultimo: in occasione di un corso a Treviso ho pedalato per buona parte del Veneto! Partita da Verona, ho toccato Este, Padova e Treviso sfruttando ciclabili come la E2 dei Colli Euganei e la Treviso-Ostiglia. Non mi aspettavo nulla da questo viaggio (volevo solo pedalare) e invece è stato il più ricco di tutti. Sicuramente per le tante persone che ho incontrato, ma il grande insegnamento che ne ho tratto è stato non avere aspettative perchè un viaggio può regalarti molto solo se sei pronta ad accogliere quello che ti dà senza pretese e con molta umiltà.

Cosa ti hanno lasciato i viaggi in bicicletta?

Non solo l’ultimo viaggio ma tutte le esperienze vissute negli anni mi hanno lasciato due cose fondamentali: la sicurezza e la determinazione. Sono cresciuta in un ambiente maschile in cui mi sono sentita spesso insicura e discriminata e la bicicletta mi ha insegnato che tutto è possibile: basta volerlo.
Soprattutto ho iniziato a viaggiare: non l’avevo mai fatto prima e ho iniziato grazie alla bici a capire quanto valgo. La bicicletta per me è stata il motore di questo circolo virtuoso che voglio continuare ad alimentare, nonostante i momenti di fatica o apatia, inevitabili e anche loro essenziali in qualche modo.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Dopo aver realizzato il mio sogno di diventare meccanica di biciclette vorrei cambiare bici. Sono indecisa tra la Salsa Vaya o la Wilier Triestina Jaroon e l’idea è provare un telaio in acciaio, più adatto al viaggio. Vorrei anche programmare un viaggio solo per me: tutti i giri che ho fatto in passato erano finalizzati a fare corsi oppure conoscere dal vivo amici virtuali. Mi piacerebbe fare la Francigena toscana, partendo da Genova in bici e unendomi al percorso ufficiale all’altezza di Sarzana, magari in tenda!

Grazie mille Adriana, è stato un piacere far conoscere la tua storia ai nostri lettori. Dove possiamo seguirti?

Prima di aprire la Bucofficina ero presente sul web e utilizzavo diversi canali per la comunicazione e la diffusione dei miei contenuti. Attualmente potete seguirmi:

Infine, se passate da Genova e volete conoscere di persona Adriana, Ohibò si trova in Via Nizza 41 rosso 😉

Filippo e Manuela (con la collaborazione di Adriana!)



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