Fin dal primo giorno in cui i nostri occhi hanno incontrato le cime delle Dolomiti Friulane, abbiamo sentito una connessione speciale con queste montagne. Patrimonio Unesco dal 2009 e con cime che vanno dai 2000 ai 2700 metri di altezza, le Dolomiti Friulane sono attraversate da una fitta rete di sentieri impervi, non banali e relativamente poco frequentati. In questo articolo torniamo a parlarvene perchè dopo lo spettacolare trekking di 3 giorni e due notti dello scorso anno tra bivacco Perugini e bivacco Marchi Granzotto, siamo tornati sulle Dolomiti Friulane per esplorare il lato destro della Val Cimoliana, valle che rappresenta una veloce porta di ingresso a questo straordinario mondo di wilderness. Su suggerimento di Ivan, gestore del rifugio Pordenone (che queste zone le conosce bene!) abbiamo programmato e percorso un giro ad anello che attraversasse la Val Brica e la Val Postegae. Scopriamolo insieme 😉

L’itinerario in breve
- Chilometri: 16
- Dislivello: 1100 metri
- Tempo di percorrenza: 4/5 ore (pause escluse)
- Sentieri: 361-379
- Punti di appoggio: Casera Brica
- Acqua: presenti ruscelli e una sorgente sotterranea
- Terreno: ghiaione, sentiero, prati
- Difficoltà: E/EE
- Periodo consigliato: primavera, estate, autunno
- Copertura di rete: assente
Di cosa parleremo in questo articolo
– Partiamo: come arrivare e dove parcheggiare
– Breve descrizione dell’anello
– L’ambiente: vario, inaspettato e primitivo
– Consigli per affrontare il trekking
– Scarica gratuitamente la traccia dell’itinerario
– La nostra attrezzatura

Partiamo: come arrivare e dove parcheggiare
L’inizio di questo itinerario ad anello, che abbiamo tracciato con partenza dal rifugio Pordenone, è facilmente raggiungibile in auto. Giunti a Cimolais (PN), occorre percorrere tutta la Val Cimoliana (10 chilometri), attraversata da una strada che alterna tratti asfaltati e sterrati. Sebbene il fondo stradale sia tendenzialmente ben battuto, occorre fare attenzione in prossimità di guadi e alcuni punti sconnessi, specialmente se la vostra auto non è molto alta. Una volta giunti alla fine della valle, è possibile parcheggiare l’auto in prossimità del rifugio Pordenone, che dal parcheggio si raggiunge facilmente a piedi in meno di 10 minuti.

Breve descrizione dell’anello
Dal rifugio Pordenone si seguono le indicazioni per Pian Meluzzo e Casera Brica: dopo un ripido tratto in discesa nel bosco (che è possibile evitare partendo direttamente dal parcheggio), si procede verso sinistra rispetto al rifugio fino a raggiungere Caseruta dei Pecoli (due chilometri di cui uno sul letto del torrente Cimoliana). Da qui inizia la salita: la maggior parte del dislivello è infatti concentrata nella prima parte dell’anello in quanto da Caseruta dei Pecoli (1371) la destinazione da raggiungere è Forcella dell’Inferno (2160 metri). L’ascesa è impegnativa ma regolare: fino ai 2000 metri di quota il sentiero sale attraverso un suggestivo ambiente boschivo non troppo fitto che lascia ben intravedere le splendide cime delle Dolomiti Friulane. Dal bivio con il sentiero 369 (che conduce in Val Binon) la vegetazione si dirada e si continua su sentiero roccioso fino alla forcella. Una volta raggiunta Forcella dell’Inferno inizia la lunghissima discesa in Val Postegae al termine della quale, a quota 1200 metri, si chiude l’anello e si percorre parte del sentiero dell’andata per tornare verso il rifugio Pordenone.



Scopri il nostro reel del trekking in Val Brica e Val Postegae
https://www.instagram.com/reel/CRcAzU6o2EP/
L’ambiente: vario, inaspettato e primitivo
Uno degli aspetti che abbiamo maggiormente apprezzato di questo itinerario ad anello in Val Brica e Val Postegae è senz’altro la sua varietà paesaggistica. Si passa da un ambiente di fondovalle a boschi alpini, da sentieri rocciosi a panoramiche creste, da verdissimi prati a letti di ghiaia. L’ambiente, senz’altro molto severo, è molto intatto e poco antropizzato. Appena uno, il punto di appoggio incontrato in tutto l’itinerario, Casera Brica in cui è possibile pernottare (4 posti). Siamo rimasti molto sorpresi anche dall’abbondanza di acqua: sia in salita che in discesa, specialmente da Casera Brica in poi, non ancano punti in cui fare scorta di ottima acqua (che noi per sicurezza abbiamo comunque filtrato).

Consigli per affrontare il trekking
I sentieri che consentono di esplorare la Val Cimoliana, escluso quello che sale al famoso Campanile della Val Montanaia, non sono particolarmente battuti e frequentati. L’isolamento della valle, la conformazione del terreno e la lunghezza degli itinerari, rendono la Val Cimoliana una zona da non prendere sottogamba. Generalmente questi sentieri sono classificati come EE (per escursionisti esperti) e dopo averne provati diversi, non possiamo che confermare la classificazione. Avventuratevi da queste parti soltanto se avete passo sicuro ed esperienza in ambienti alpini o, in alternativa, affidatevi ad una guida. Infine, vista l’elevata esposizione al sole del percorso, consigliamo se possibile, di evitare giornate soleggiate o molto calde: noi, come vedete dalle foto, abbiamo scelto di percorrerlo in una giornata nuvolosa in cui comunque non erano previste precipitazioni.

Scarica gratuitamente la traccia dell’itinerario

La nostra attrezzatura
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: quando si affrontano dei trekking in luoghi così isolati (e in cui è totalmente assente la copertura di rete), è necessario avere con sè il giusto equipaggiamento ed essere preparati ad affontare qualsiasi emergenza. Oltre ad avere cibo e acqua in abbondanza, nel nostro zaino non mancano mai un cambio completo asciutto, indumenti pesanti in caso di bruschi cambi di temperatura, una cartina della zona e un localizzatore satellitare. Ecco in particolare cosa abbiamo portato in questo trekking:
Abbigliamento
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- Calzini: https://www.oxeego.com/it/18-outdoor
Attrezzatura
- Camelback 2 litri: https://amzn.to/2RVQsbu
- Camelback 3 litri: https://amzn.to/2M9LNm5
- Bastoncini: https://amzn.to/3aNgmYN
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Manuela e Filippo 💙
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