Monte Cocco (Alpi Carniche): con le ciaspole a 1941 metri

Monte Cocco (Alpi Carniche): con le ciaspole a 1941 metri
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Quando la voglia di neve è tanta e si vuole godere della poesia e dell’unicità di paesaggi invernali incontaminati senza incorrere nel caos dei comprensori sciistici, c’è solo una cosa da fare: organizzare una bella e lunga ciaspolata! E’ proprio quello che ho fatto lo scorso fine settimana, quando ho accettato con entusiasmo l’invito di un’amica che mi ha proposto di raggiungere Monte Cocco, montagna delle Alpi Carniche a 1941 metri di altezza. Se stai cercando una destinazione non troppo frequentata da raggiungere con le ciaspole o in modalità sci alpinistica, questo articolo fa al caso tuo 😉

L’itinerario in breve

  • Chilometri: 13
  • Dislivello: 828
  • Quote: 1100 (minima) – 1941 (massima)
  • Tempo di percorrenza: 5 ore circa (pause escluse)
  • Sentiero: no CAI – seguire traccia gpx
  • Punti di appoggio: nessuno
  • Acqua: assente (in inverno solo acqua di scioglimento)
  • Terreno: carrareccia e sentiero
  • Difficoltà: E
  • Periodo consigliato: tutto l’anno
  • Copertura di rete: assente

Di cosa parlerò in questo articolo

Monte Cocco: dove si trova e come raggiungerlo
Dove lasciare l’auto
Equipaggiamento
Descrizione dell’itinerario
Impressioni e consigli
– Scarica gratuitamente la traccia gpx dell’itinerario
Informazioni utili

Monte Cocco: dove si trova e come raggiungerlo

Monte Cocco è una cima di 1941 metri che fa parte delle Alpi Carniche e ricade nel territorio di Malborghetto-Valbruna. Si tratta di una cima dalle linee molto morbide che non presenta particolari difficoltà escursionistiche. Dal punto di vista geografico, il Monte Cocco offre un panorama davvero spettacolare sulle maggiori cime delle Alpi Sud-orientali. L’immagine di copertina è infatti solo uno spaccato del magnifico panorama a 360 gradi che si può contemplare da questa montagna. Dalla croce di vetta lo sguardo spazia dallo Jöf di Montasio (2753 metri) allo Jöf Fuart (2666 metri), da Cima del Cacciatore (2048 metri) allo Jöf di Miezegnot (2087 metri), dal Sagran (1031 metri) al Monte Osternig (2050 metri), solo per citare alcune delle principali cima della zona. Guardando verso la Slovenia, appare inconfondibile anche la mole del Mangart (2679 metri). La cima del Monte Cocco è raggiungibile sia dall’Italia che dall’Austria: dal versante italiano, l’accesso più diretto è sicuramente quello da Ugovizza.

Dove lasciare l’auto

A questo proposito, una volta raggiunta Ugovizza (UD), occorre imboccare la strada che risale la Val Uqua. Man mano che guadagnerete quota, noterete sicuramente una serie di parcheggi dai quali partono diversi sentieri della zona. Noi abbiamo deciso di iniziare la nostra ciaspolata da quota 1100 metri e abbiamo parcheggiato la macchina in prossimità dell’osteria Al Camoscio. Utilizzate questo link per impostare la destinazione precisa sul navigatore e, mi raccomando, arrivate presto perchè il parcheggio è piccolo! Spero sia inutile dirlo ma ricordo che nel periodo invernale sono necessarie catene o pneumatici invernali per raggiungere questa località in sicurezza.

Guarda il reel di questa ciaspolata sul Monte Cocco

https://www.instagram.com/reel/CYhgcQephny/

Equipaggiamento

Prima di passare alla descrizione del sentiero, condivido la maggior parte dell’equipaggiamento che ho utilizzato durante questa ciaspolata. Le temperature erano piuttosto rigide (tra i -3 e i -10 gradi) ma prestando attenzione al primo strato e proteggendo bene le estremità non ho avuto alcun problema di adattamento alla temperatura esterna nonostante abbia trascorso molte ore in mezzo alla neve senza alcuna pausa in ambiente riscaldato.

Abbigliamento

Attrezzatura

Descrizione dell’itinerario

[Adesso passiamo alla parte più complicata 😂 Non essendo, questo itinerario, un percorso CAI, descrivere il giro che abbiamo fatto non sarà semplice. Tenete anche in considerazione che, qualora voleste ripetere l’itinerario in periodo non invernale (o comunque senza neve), potreste non ritrovarvi nelle indicazioni che fornirò. Il mio consiglio è quindi quello di scaricare la traccia gpx dell’itinerario disponibile gratuitamente a fine articolo in modo da seguire quella man mano che procedete. La traccia segue comunque sentieri e/o strade forestali esistenti].

Lasciata l’auto presso il parcheggio indicato e indossate le ciaspole (nel nostro caso sono state necessarie da subito), abbiamo attraversato il ponte sul torrente Uqua (in prossimità dell’osteria) e iniziato a seguire l’unica traccia già battuta che, alternando tratti nel bosco ad altri in campo aperto, ci ha condotto nel giro di un’ora presso l’ex villaggio Cocco. A questo punto, viste le ottime condizioni della traccia, abbiamo continuato la salita verso l’ampia sella che divide il Monte Cocco da Cima Bella. Questo è il tratto in cui si concentra gran parte del dislivello in quanto, una volta giunti in prossimità della sella, mancheranno appena 120 metri di dislivello positivo per raggiungere la sommità del Monte Cocco. In termini di orientamento, non abbiamo incontrato grandi difficoltà in quanto, dall’ex villaggio Cocco, un’ampia strada forestale conduce direttamente nel punto in cui cominciare la salita verso la sella. Per noi è stata senz’altro la parte più impegnativa della giornata. In compenso, sul tratto verso la cima non abbiamo incontrato grandi difficoltà. Per il ritorno, vista l’ora (le 13.00) abbiamo scelto di seguire lo stesso itinerario dell’andata.

Impressioni e consigli

L’itinerario mi è piaciuto davvero moltissimo: era da tanto che desideravo fare una ciaspolata in un’ambiente così suggestivo e le mie aspettative non sono assolutamente state deluse 🤩. Potendo scegliere, ma questo non era assolutamente sotto il mio controllo, mi sarebbe piaciuto avere meno vento in cima perchè al nostro arrivo le folate erano così fredde e forti da impedirci persino di tenere le mani fuori dai guanti per più di un paio di minuti. In ogni caso, consiglio molto l’itinerario ad escursionisti che vogliono mettersi alla prova fuori dai soliti tracciati in un ambiente selvaggio ma allo stesso tempo ancora accessibile. E’ chiaro che essendoci meno punti di riferimento in termini di segnavia, bisogna prestare attenzione all’orientamento e ovviamente anche alle condizioni della neve. Consultate sempre il bollettino valanghe prima di intraprendere un’escursione come questa.

Scarica gratuitamente la traccia dell’itinerario

Informazioni utili

  • L’ex villaggio Cocco, situato in prossimità del versante meridionale dell’omonimo è formato da una sola struttura circondata dai ruderi degli altri edifici che formavano il polo minerario. Dal Monte Cocco si estraevano infatti ferro e manganese: l’attività estrattiva in questa zona, fu particolarmente intensa tra il 1937 e il 1940. Terminò poi nel 1947 e nel 1962 il villaggio minerario venne definitivamente smantellato ad eccezione del singolo edificio visibile ancora oggi;
  • Questa zona è ricca di itinerari: segnalo a questo proposito (per sci alpinisti e ciaspolatori), quelli compresi nel Puanina Tour che consentono di esplorare l’Alpe di Ugovizza e le sue meraviglie.

Manuela

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