Monte Raut (Dolomiti Friulane) da Pala Barzana: indicazioni e consigli

Monte Raut (Dolomiti Friulane) da Pala Barzana: indicazioni e consigli
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Chiunque sia transitato almeno una volta nella zona dell’alta pianura friulana occidentale, non ha sicuramente potuto fare a meno di notare l’imponente sagoma del Monte Raut, che con i suoi 2025 metri di altezza è una delle cime più alte delle Prealpi Carniche. Dopo aver subito per anni, dalla pianura, il fascino di questa montagna, l’occasione giusta per scalarla si è presentata lo scorso 2 giugno. Nonostante la giornata scelta non abbia lasciato molto spazio ai famosi panorami di cui avevo spesso sentito parlare, condizioni metereologiche non ottimali ma comunque stabili mi hanno permesso di arrivare in cima. Condivido quindi tutto quello che c’è da sapere per raggiungere la vetta del Monte Raut in sicurezza!

L’itinerario in breve

  • Partenza: Forcella di Pala Barzana (842 metri)
  • Arrivo: cima del Monte Raut (2025 metri)
  • Chilometri: 4,2
  • Dislivello: 1120 metri
  • Punti di appoggio: nessuno
  • Periodo consigliato: primavera e autunno (evitare l’estate a causa dell’esposizione al sole)
  • Tempo di percorrenza: tra le 6 e le 7 ore (andata e ritorno)
  • Acqua: assente
  • Difficoltà: EEA (presenti due tratti con cavo)
  • Linea telefonica: assente (durante il percorso) – parziale (in vetta)

Di cosa parlerò in questo articolo

Monte Raut: dove si trova e come raggiungere l’attacco del sentiero
Descrizione della salita
Considerazioni sul percorso
Attrezzatura ed equipaggiamento
Scarica la traccia dell’itinerario

Monte Raut: dove si trova e come raggiungere l’attacco del sentiero

Il Monte Raut (Alpi Orientali – Supergruppo Chiarescons, Cornaget, Resettum – classificazione SOIUSA) è l’ultima propaggine delle Dolomiti Friulane e si trova in provincia di Pordenone. Si erge tra l’alta pianura friulana occidentale e le montagne della Val Tramontina: la sua imponente e rocciosa parete sud domina Andreis e Poffabro mentre il versante nord della montagna, più verdeggiante, degrada verso il lago di Cà Selva. Attualmente, l’unico modo per raggiungere l’imbocco del sentiero è risalire la strada che conduce a forcella di Pala Barzana da Poffabro (PN). L’altro versante della salita (che si imbocca da Andreis, PN) risulta infatti interrotto da una frana. A questo link trovate il punto preciso in cui è possibile lasciare l’auto, ovvero uno spiazzo abbastanza ampio in prossimità della forcella.

Guarda il reel di questo trekking sul Monte Raut

https://www.instagram.com/reel/CeULu9UjFcA/

Descrizione della salita

La salita che conduce in cima al Monte Raut concentra l’importante dislivello di quasi 1200 metri in poco più di 4 chilometri quindi, come facilmente intuibile, risulta per la maggior parte della sua lunghezza molto impegnativa. Nonostante il relativo sviluppo chilometrico, la grande varietà di ambienti attraversati consente di dividere la salita in più settori.

Da forcella di Pala Barzana all’attacco del ghiaione

Da forcella di Pala Barzana, il tratto iniziale della salita si svolge principalmente tra il bosco che popola le pendici sud-est del monte Raut e gli affioramenti rocciosi determinati dallo scorrimento della faglia periadriatica, i cui effetti sono particolarmente visibili in questa prima parte del trekking. Tendenzialmente, in questo primo tratto le pendenze non risultano eccessive e si cammina alternando tratti di salita a brevi sezioni pianeggianti o in leggera discesa (chilometro 1,5).

Dal ghiaione all’inizio del tratto attrezzato

Una volta abbandonata definitivamente la linea della vegetazione, comincia senza dubbio il tratto più impegnativo della salita, quello in cui occorre risalire il ripido ghiaione del Monte Raut. Fortunamente, il sentiero corre ai lati del ghiaione: si procede su ripide zolle erbose con pendenze che vanno dal 24 al 46%. Ad una quota di circa 1660 metri, questo segmento della salita termina in corrispondenza di un breve tratto attrezzato (chilometro 2,7).

Dal tratto attrezzato alla forcella della Capra

Il primo tratto attrezzato che si incontra (il secondo si trova in cresta) consiste in un cavo che agevola la risalita di un canalino roccioso non troppo ripido ma che potrebbe essere scivoloso in condizioni di bassa nuvolosità o recenti piogge. Non è necessario un kit da ferrata e l’esposizione non è eccessiva ma il cavo è comunque utile per procedere più agevolmente, soprattutto in discesa. Superato il cavo, la parte più impegnativa della salita può dirsi terminata. Il sentiero, più stretto ma meno ripido, si sviluppa in un ambiente sempre più roccioso arrampicandosi fino ai 1812 metri della forcella della Capra (chilometro 3,2).

La cresta: dalla forcella della Capra alla cima del Monte Raut

Una volta raggiunta la forcella e superati i primi 1000 metri di dislivello, dalla cima del Monte Raut ci separano meno di 200 metri di salita. L’ultima parte del percorso, la più spettacolare, si snoda lungo l’ampia cresta del Raut correndo prima tra grandi rocce e poi tra piante di pino mugo. A circa metà strada si incontra un secondo tratto attrezzato: rispetto al primo, l’esposizione e la verticalità sono maggiori ma le rocce che risale sono dure e compatte. Nemmeno qui occorre un kit da ferrata ma vista la verticalità del cavo è bene mantenere una certa distanza di sicurezza da eventuali altri escursionisti che lo stanno salendo (in caso di scariche di sassi). L’ultimissima sezione della salita, quasi pianeggiante, conduce infine alla rossa croce di vetta che posta a quota 2025 metri domina la Valcellina e la pianura pordenonese (chilometro 4,2).

Considerazioni sul percorso

Al di là della realizzazione di un piccolo obiettivo escursionistico personale, raggiungere la cima del Monte Raut mi ha dato molta soddisfazione. Nonostante le condizioni meteo non fossero ottimali (come visibile dalle foto) sono riuscita a godermi la salita e ad apprezzare la grande varietà di ambienti che si attraversano. Dal punto di vista delle difficoltà, sicuramente questo è un percorso da affrontare con una solida base di allenamento dato che l’intera salita dura almeno dalle 3 alle 4 ore: fondamentale una buona resistenza fisica e un passo sicuro, specialmente dalla fine del primo tratto attrezzato in poi dove in qualche breve passaggio si procede anche con l’aiuto delle mani.

Attrezzatura ed equipaggiamento

L’attrezzatura e l’equipaggiamento che consiglio sono quelli per un’escursione giornaliera impegnativa. Visto il dislivello e il tipo di percorso è bene limitare il peso dello zaino ma acqua e cibo non devono mancare. Ecco cosa avevo con me:

Equipaggiamento

Abbigliamento

Scarica la traccia dell’itinerario

Manuela

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