Il bivacco Marchi Granzotto è un bivacco alpinistico delle Dolomiti Friulane, ovvero un ricovero d’alta quota per escursionisti e alpinisti. Si trova a 2168 metri di quota nella parte alta della Val Monfalcon di Montanaia ed è circondato da uno degli anfiteatri rocciosi più suggestivi e spettacolari di tutta la zona. Nel corso dei miei trekking sulle Dolomiti Friulane ho avuto modo di raggiungerlo più volte e da tutti i versanti possibili, motivo per cui ho pensato di riassumere, in questo articolo, le caratteristiche dei sentieri CAI che conducono al bivacco Marchi Granzotto. Scopriamoli insieme!
[ATTENZIONE: Tutti gli itinerari descritti si svolgono su sentieri impegnativi da affrontare solo se siete escursionisti esperti. Sono richiesti passo sicuro, esperienza di trekking in quota e scarpe da escursionismo con suola ben scolpita. Tutta l’area descritta è isolata e priva di copertura telefonica.]

Accessi dalla Val Cimoliana (PN)
La selvaggia Val Cimoliana, una delle sette valli del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, è attraversata da una rete sentieristica molto ampia che permette di programmare itinerari ad anello variegati ed impegnativi. Dal fondovalle, sono due i sentieri che consentono di raggiungere il bivacco Marchi Granzotto: il 349 e il 359, che risalgono rispettivamente la Val Monfalcon di Cimoliana e la Val Monfalcon di Forni. Per entrambi i sentieri, il punto in cui lasciare l’auto è il parcheggio del rifugio Pordenone.
CAI 349: salita da Val Monfalcon di Cimoliana (5 KM – 1100 D+)
Per imboccare la salita che conduce in Val Monfalcon di Cimoliana occorre raggiungere e superare il rifugio Pordenone. Da qui, seguendo le indicazioni per il bivacco Marchi Granzotto, si cammina in un fitto sottobosco che nel giro di circa 15 minuti conduce alla base dell’ampio ghiaione che segna l’inizio della salita vera e propria. La lunga risalita di questa spettacolare valle, lunga quasi 5 chilometri, si svolge per la prima metà interamente su ghiaione. Dopo aver superato questo primo tratto, che è sicuramente il più impegnativo, il sentiero si sviluppa su ampi prati in un ambiente davvero maestoso. Lasciate le ultime tracce di verde, gli ultimi 200 metri di dislivello tornano ad essere su roccia e conducono presso Forcella del Leone, punto più alto dell’itinerario (2272 metri). Superata la forcella, una ripida discesa in uno stretto canalino di sfasciumi conduce infine al bivacco in circa 15 minuti. Il dislivello totale da scalare, se scegliete di salire da questo versante, sarà di quasi 1100 metri.
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CAI 359: salita da Val Monfalcon di Forni (6,7 KM – 968 D+)
Il sentiero CAI 359 è la seconda alternativa di accesso al bivacco Marchi Granzotto dalla Val Cimoliana: non lo consiglio come sentiero di risalita perché, a mio parere, è ancora più impegnativo di quello appena descritto in termini di pendenze. Volendo fare un anello, consiglierei piuttosto di scendere da questo versante. Comunque, per chi volesse mettersi alla prova, il sentiero CAI 359 si imbocca da casera dei Pecoli, ricovero d’emergenza situato al termine della Val Cimoliana quattro chilometri dopo il rifugio Pordenone. Da qui, il dislivello positivo è minore (968 metri) ma i chilometri sono due in più rispetto alla salita precedente (quasi 7). Lasciata casera dei Pecoli, inizia una verticale salita nel bosco le cui pendenze diminuiscono solo superati i 1900 metri di quota. Da questo punto in poi la salita diventa decisamente più morbida e consente di apprezzare pienamente l’ampiezza dell’Alta Val Monfalcon di Forni e il caratteristico sperone roccioso che ospita il bivacco e domina la conca. Eccezionale è anche la vista su una delle più significative cime della zona, il Monfalcon di Forni (2458 metri).
Accesso da Forni di Sopra (UD)
Forni di Sopra, comune più occidentale della provincia di Udine, è uno dei principali punti di accesso al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. La posizione dell’abitato, dominato dalle maestose vette dolomitiche dei monti Cridola (2.581 m) e Monfalconi (2.548 m) lo rende infatti un punto di partenza perfetto per le escursioni all’interno del parco.
CAI 346 e 342: salita dal rifugio Giaf (5,3 KM – 1200 D+)
Partendo da Forni di Sopra, per arrivare al bivacco Marchi Granzotto occorrerà prima raggiungere il rifugio Giaf. Il rifugio, collegato a Forni di Sopra sia da una strada forestale che da un sentiero CAI (il numero 346) si trova a 1107 metri di quota immerso in uno splendido bosco. Partendo dal rifugio (consiglio eventualmente un pernottamento per spezzare il dislivello totale) bisogna imboccare il sentiero CAI 342 in direzione di forcella Cason. Quella che conduce a forcella Cason è una salita davvero impegnativa. Non si affronta solo un dislivello di quasi 800 metri in appena due chilometri ma la parte terminale dell’ascesa si sviluppa in un canale franoso. Infatti, escluso il breve tratto iniziale che conduce fuori dal bosco, gran parte della salita si sviluppa su ripido e scivoloso ghiaione di sfasciumi.
Da quale lato salire gli ultimi 100 metri di dislivello non è una decisione che può essere lasciata al caso. Fatevi consigliare sempre dai gestori del rifugio Giaf quale lato sia meglio tenere e preparatevi a usare le mani scegliendo con attenzione gli appigli. Una volta giunti in forcella (2224 metri) il bivacco è in vista e si raggiunge nel giro di 20 minuti tramite un panoramico sentiero.
Accesso dal Cadore
L’ultima via di accesso possibile è quella dal Cadore (Provincia di Belluno).
Le Dolomiti Friulane, infatti, nella loro parte occidentale si affacciano proprio sul Cadore, in particolare sulla sinistra idrografica del fiume Piave. Proprio per questo motivo vengono chiamate anche Dolomiti d’Oltre Piave).
CAI 346 e 342: salita dal rifugio Padova (4,7 KM – 980 D+)
Dal Cadore il punto di partenza più comodo per raggiungere il bivacco è senz’altro il rifugio Padova, situato a 1300 metri di quota ai piedi dei Monfalconi e degli Spalti di Toro. Dal rifugio Padova occorre seguire le indicazioni per forcella Monfalcon di Forni (2.309 metri) raggiungibile in circa due ore. Dopo essersi lasciati alle spalle il bosco, il sentiero CAI 342 entra nella magnifica Val d’Arade, circondata da entrambi i lati da imponenti pareti dolomitiche. La salita in Val d’Arade va affrontata nelle prime ore del giorno perché, specialmente d’estate, il sole non concede tregua. Arrivati in forcella, prendetevi qualche minuto per ammirare l’impressionante mole del Monfalcon di Forni prima di percorrere il sentiero che in circa 20 minuti conduce al bivacco.
Qualche curiosità sul bivacco Marchi Granzotto
- Il bivacco che vediamo oggi non è quello originale (inaugurato nel 1963): la prima struttura venne infatti distrutta da una valanga nell’inverno tra il 1987 e il 1988;
- Antonio Marchi e Renzo Granzotto, cui è intitolato il bivacco, furono due alpinisti e alpini di Pordenone che persero la vita nel corso della seconda guerra mondiale;
- Il bivacco, che può ospitare fino a 12 escursionisti, è stato di recente sistemato dai giovani volontari del CAI di Pordenone appartenenti all’Alpinismo Giovanile.

Manuela
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