Borgo Tamar e bivacco Varnerin: facile escursione in Val Tramontina

Borgo Tamar e bivacco Varnerin: facile escursione in Val Tramontina
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Con l’avvicinarsi della stagione fredda, quando non ho tempo o voglia di programmare escursioni impegnative o salire troppo di quota, mi metto alla ricerca di escursioni facili che mi consentano di stare in mezzo alla natura e trascorrere del tempo all’aria aperta. Lo scorso inverno ho avuto l’occasione e il piacere di trascorrere una notte in un ricovero della Val Tramontina, il bivacco Varnerin, che si trova all’interno di un borgo abbandonato, borgo Tamar. Scopriamo insieme questa suggestiva destinazione delle Prealpi Carniche.

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Di cosa parlerò in questo articolo

Borgo Tamar: dove parcheggiare e come raggiungerlo
Borgo Tamar e bivacco Varnerin
Cosa vedere nei dintorni

L’itinerario in breve

  • Chilometri: 5,2 (andata e ritorno sullo stesso sentiero)
  • Dislivello positivo: 276
  • Quote: 433 (minima) – 677 (massima)
  • Tempo di percorrenza: 2/3 ore circa (pause escluse)
  • Sentiero: 832 (e 832a per raggiungere la cascata del Pisulat)
  • Punti di appoggio: bivacco Varnerin (chilometro 1,4)
  • Acqua: ricavabile dai torrenti
  • Terreno: sentiero
  • Difficoltà: E
  • Copertura di rete: assente

Borgo Tamar: dove parcheggiare e come raggiungerlo

Arrivare a Borgo Tamar è semplicissimo: dopo aver raggiunto Tramonti di Sotto (Val Tramontina, PN) occorre superare la località Comesta fino a raggiungere il guado del torrente Tarcenò, presso cui è possibile lasciare l’auto a bordo strada. A questo link è disponibile la posizione precisa da impostare sul navigatore. Dopo aver superato il guado, guardando a destra, si trovano subito le indicazioni per imboccare il sentiero CAI 832 che in circa 30 minuti di leggera salita nel sottobosco conduce a Borgo Tamar. In alternativa, borgo Tamar è raggiungibile anche tramite la strada forestale che si intravede sulla sinistra (3 chilometri totali fino al borgo).

Borgo Tamar e bivacco Varnerin

Borgo Tamar, situato a 660 metri di quota, è un piccolo borgo della Val Tramontina che venne abbandonato negli anni ’50. Negli ultimi anni, alcune strutture del borgo sono state ristrutturate e convertite in ricoveri oggi gestiti dal CAI di San Vito al Tagliamento. In particolare, il bivacco Varnerin, inaugurato nel 2007, è dedicato a Guglielmo Varnerin, uno degli ultimi abitanti del luogo.
Il bivacco Varnerin è costituito da due piani. A quello inferiore, un accogliente locale dotato di ampio tavolo, sedie, panche e stufa da il benvenuto ai visitatori che possono sfruttare l’interno per scaldarsi. Al piano superiore, un’accogliente stanza con ampie vetrate panoramiche dotata di 4 letti a castello (con materassi e cuscini) è perfetta per il pernottamento anche durante i mesi freddi. Molto belli, specialmente nelle giornate di sole, sono gli spazi esterni del borgo dove sono presenti un ampio barbecue e un tavolo per i pranzi all’aperto. Il bivacco Varnerin è sempre aperto mentre il locale adiacente è chiuso a chiave. Per il pernottamento in entrambi i locali occorre rivolgersi al CAI di San Vito al Tagliamento.

Cosa vedere nei dintorni

Se volete espandere i confini della vostra escursione oltre il borgo Tamar, due bei punti di interesse sono la cascata del Pisulat e ciò che resta del borgo Palcoda, anch’esso abbandonato (prima della seconda guerra mondiale). Infine, lungo la strada del ritorno (e sempre per rimanere in tema di luoghi abbandonati) un punto interessante in cui fermarsi è il lago di Redona, da cui è possibile raggiungere i resti del villaggio di Movada.

Cascata del Pisulat

La cascata del Pisulat è raggiungibile in circa 20-30 minuti da borgo Tamar tramite il sentiero CAI 832a, che dal borgo scende fino a incrociare il torrente Chiarzò (affluente del Meduna). Giunti in prossimità del torrente, la cascata è raggiungibile in pochi minuti costeggiando il Chiarzò (in direzione controcorrente). Il sentiero è abbastanza comodo ma alcuni punti potrebbero essere ghiacciati durante la stagione invernale o parzialmente sommersi dall’acqua in caso di precipitazioni abbondanti. Come sempre, consiglio di procedere con cautela.

Palcoda

Il borgo di Pàlcoda, distante poco più di due chilometri e mezzo da Tamar, è senz’altro uno dei borghi abbandonati più suggestivi della Val Tramontina. Oltre che da Tamar, Pàlcoda è raggiungibile tramite diversi sentieri (di difficoltà variabile) facilmente individuabili dalla Mappa Tabacco della zona (https://amzn.to/40bOkfX). Vale davvero la pena di raggiungere questo punto di interesse dove potrete aggirarvi tra i ruderi di quello che un tempo era un borgo abitato da 150 persone e ammirare la piccola e suggestiva chiesa dedicata a San Giacomo. La chiesa (con l’annesso campanile), tra l’altro, è l’unico edificio ristrutturato di Pàlcoda: per quello che possiamo ammirare oggi, un sentito ringraziamento va ai volontari della Val Tramontina che tra il 2003 e il 2011 si sono occupati del parziale recupero dell’area che si presentava totalmente avvolta dalla vegetazione.

Villaggio di Movada

Il villaggio di Movada, antico borgo della val Tramontina, venne sommerso nel corso degli anni ’50 in seguito alla costruzione della diga di Redona (realizzata per permettere la creazione di un grande bacino idrico artificiale da utilizzare per la produzione di energia idroelettrica). Oggi, a causa della siccità e dell’abbassamento del livello dell’acqua, i resti di questo antico villaggio sono riemersi al punto da permettere ai visitatori di camminare tra le mura delle sue antiche costruzioni. Il villaggio di Movada è raggiungibile tramite un sentiero che, partendo da questo punto (in cui è possibile lasciare l’auto) permette di scendere verso il lago in circa 15 minuti.

Manuela

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