L’anello del Monte Ciavac è un suggestivo percorso escursionistico che si trova all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Il sentiero che permette di percorrere l’anello è accessibile da Andreis (piccolo e grazioso borgo delle Prealpi Carniche in provincia di Pordenone) e presenta caratteristiche geologiche molto interessanti trovandosi a ridosso di una delle più importanti linee di faglia del Friuli Venezia-Giulia. Andiamo a scoprirlo insieme!
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- Lunghezza: 6,3 km
- Dislivello: 406 D+
- Quota partenza e arrivo: 440 metri (Andreis)
- Quota massima: 752 metri (forcella delle Pitte)
- Periodo consigliato: tutto l’anno (verificare presenza neve nei mesi invernali)
- Fondo: sterrato – ghiaia (letto di un torrente) – sottobosco – asfalto
- Punti di ristoro: Andreis
Di cosa parlerò in questo articolo
– Anello del monte Ciavac: come raggiungere l’attacco del sentiero
– Descrizione dell’itinerario
– La linea di faglia Barcis-Staro Selo
– Attrezzatura ed abbigliamento consigliati
– Cosa vedere ad Andreis
Anello del monte Ciavac: come raggiungere l’attacco del sentiero
Una volta giunti ad Andreis, è possibile lasciare l’auto alla fine di via Acquedotto utilizzando questo parcheggio oppure quello del centro visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Da qui, dando le spalle al paese, si continua a piedi su via Acquedotto: si segue la strada asfaltata in discesa fino al punto in cui, nei pressi di un ruscello, si incontrano le indicazioni per l’anello del monte Ciavac (sentiero CAI 975-979). L’anello non è soltanto un sentiero CAI (quindi indicato tramite segnavia bianchi e rossi) ma ricade anche nel Parco Naturale delle Dolomiti Friulane. Lungo il percorso, quindi, troverete anche la segnaletica orizzontale tipica del parco (cartelli in legno con l’aquila reale, animale simbolo del parco).
Descrizione dell’itinerario
L’anello del monte Ciavac (montagna di 752 metri aggirata dal percorso) comincia con l’attraversamento di un piccolo guado: dopo una breve salita, in prossimità di uno spiazzo, si scende sul letto del torrente Ledron, nel quale si cammina per circa un chilometro. Consiglio di prestare attenzione ai segnavia perchè sono presenti diversi guadi che vi porteranno a costeggiare entrambe le sponde del torrente. Dopo aver superato una stretta gola, si arriva ad un bivio: proseguendo dritti si va in direzione di forcella Navalesc, mentre svoltando a destra si continua l’anello. Per non sbagliare, tenete come riferimento il segnavia CAI 679. Da questo punto in poi, una ripida salita immersa nel bosco nella quale è concentrato tutto il dislivello dell’anello, vi condurrà a forcella delle Pitte. A salita terminata, la vista si apre sulla valle del torrente Susaibes, chiusa a sinistra dalle imponenti pareti del monte Raut. Una divertente discesa, che alterna tratti di ghiaione ad altri di sentiero, vi porterà quindi a camminare lungo le sponde del torrente Susaibes. L’anello termina in prossimità di Sott’Anzas, una delle sette frazioni di Andreis, località da cui sarà possibile rientrare verso il paese.
La linea di faglia Barcis – Staro Selo
L’anello del Monte Ciavac, oltre ad essermi piaciuto moltissimo per la grande varietà di ambienti e paesaggi incontrati, mi ha dato modo di approfondire l’interessante storia geologica di quest’area delle Prealpi Carniche. Il tracciato, infatti, attraversa una delle linee tettoniche più importanti della regione: la linea Barcis – Staro Selo. Questa linea, anche nota come Sovrascorrimento Periadriatico, si estende per circa 100 chilometri da Barcis (PN) a Staro Selo (Slovenia) e nella zona di Andreis le conseguenze di questo sovrascorrimento sono particolarmente visibili. Osservare e toccare con mano formazioni rocciose così particolari è stato davvero affascinante. Un interessante approfondimento sulla faglia Barcis – Staro Salo è disponibile a questo link.
Attrezzatura ed abbigliamento consigliati
Non lasciatevi ingannare dalle quote relativamente basse lungo le quali si sviluppa il percorso nè dal poco dislivello e dal breve chilometraggio. L’anello del monte Ciavac non è un trekking scontato e semplice: le ambientazioni e i sentieri, infatti, non solo ricordano ambienti molto più elevati ma presentano anche le stesse difficoltà. Il fondo del sentiero è prevalentemente roccioso e il trekking prevede la discesa di brevi ghiaioni, talvolta ripidi, il cui fondo potrebbe essere scomodo e scivoloso. Sono presenti anche passaggi ripidi ed esposti che richiedono attenzione. Vista la presenza di numerosi guadi, in cui potrebbe essere necessario immergere totalmente la scarpa, è consigliabile dotarsi di scarpe da trekking impermeabili e bastoncini da trekking. Segnalo infine che in molti punti toccati dal trekking c’è assenza di linea telefonica.
Attrezzatura
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Abbigliamento
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Cosa vedere ad Andreis
Data la relativa brevità dell’escursione (l’anello si percorre anche in mezza giornata), non posso non consigliarvi una visita di Andreis e dei suoi punti di interesse. Questo grazioso borgo delle Prealpi Carniche, infatti, anche grazie alla sua posizione sopraelevata vi regalerà interessanti scorci e panorami su molte cime della zona oltre che sulla Valcellina. Il paese di Andreis è anche conosciuto per ospitare uno dei centri visite del Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, il Museo dell’Arte e della Civiltà contadina e un centro di recupero per rapaci feriti dove è possibile ammirare da vicino e in tutta sicurezza rapaci come il gufo reale, il falco pellegrino e l’aquila reale.

Manuela
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