L’itinerario protagonista di questo articolo, come potete facilmente immaginare dalle foto, risale ormai allo scorso autunno. In una giornata non troppo soleggiata dello scorso ottobre, infatti, mi sono regalata una bellissima giornata in solitaria in un luogo che non conoscevo, la Val d’Oten (Cadore). Ho scoperto a piedi una bellissima valle circondata montagne di oltre 2000 metri e sovrastata dal Re delle Dolomiti, il monte Antelao (3264 metri). Vediamo come raggiungere la valle e quali sono i punti di interesse da scoprire a piedi.
L’itinerario in breve
- Partenza: Rifugio Capanna degli Alpini (1400 metri)
- Arrivo: forcella Piccola (2120 metri)
- CAI: sentiero 255
- Chilometri: 9 (andata e ritorno)
- Dislivello: 700 metri
- Punti di appoggio: rifugio Galassi (aperto da giugno a settembre)
- Periodo consigliato: primavera, estate, autunno
- Tempo di percorrenza: tra le 4 e le 5 ore (andata e ritorno pause escluse)
- Acqua potabile: assente lungo il percorso
- Difficoltà: E
- Linea telefonica: parzialmente presente
Di cosa parlerò in questo articolo
– Val d’Oten: come raggiungerla e dove parcheggiare
– Descrizione del percorso
– Il panorama da forcella Piccola
– Cascata delle Pile: un punto di interesse da non perdere
– Considerazioni sull’itinerario
– Scarica la traccia gpx dell’itinerario
Guarda il reel di questo trekking in Val d’Oten ⛰️
15 – 10 – 2022
Val d’Oten: come raggiungerla e dove parcheggiare
La Val d’Oten, che prende il nome dall’omonimo torrente che la attraversa è raggiungibile dalla località Calalzo di Cadore (BL). La destinazione precisa da impostare sul navigatore è disponibile a questo link ma una volta raggiunto Calalzo, basterà seguire le indicazioni per Val d’Oten e Rifugio Capanna degli Alpini. I primi cinque chilometri che si addentano nella valle si sviluppano su strada aslfatata e conducono ad un primo punto di appoggio, il bar ristorante Alla pineta. Da qui in poi, la strada diventa sterrata e, a seconda dell’altezza della vostra macchina e delle condizioni del fondo, potrete valutare se proseguire a piedi oppure continuare in auto fino al Rifugio Capanna degli Alpini (distante 4,6 chilometri). Nel caso in cui decidiate di parcheggiare prima è consigliabile utilizzare il parcheggio del bar ristorante.

Descrizione del percorso
Dal bar ristorante Alla pineta al rifugio Capanna degli Alpini (nel caso in cui decidiate di andare a piedi) si cammina lungo una comoda e ampia strada forestale (ciaspolabile nel periodo invernale) in leggero falsopiano. Una volta raggiunto il rifugio consiglio di visitare la vicina forra che conduce alla scenografica cascata delle Pile. Lasciata alle nostre spalle la cascata e imboccato il sentiero 255 (indicazioni per rifugio Galassi e forcella Piccola) si comincia la lunga e mai troppo impegnativa salita che conduce ai 2000 metri di quota del rifugio e, volendo ai 2100 metri della forcella. La salita si sviluppa inizialmente in una faggeta: man mano che si sale di quota, i faggi lasciano spazio a pini mughi e larici e il sentiero regala prospettive davvero suggestive inerpicandosi tra il versante sud del Monte Antelao e le cime Scotter (2716 metri). Raggiunto il rifugio Galassi, consiglio di continuare la salita fino a forcella Piccola da cui si può contemplare un ampio panorama sulla Val di Zoldo e le Dolomiti che circondano Cortina.





Il panorama da forcella Piccola
Una volta raggiunto il rifugio Galassi, vale la pena coprire i pochi metri di dislivello che separano il rifugio da forcella Piccola. La forcella, infatti, offre un panorama davvero suggestivo sulle Dolomiti: guardando da sinistra verso destra svettano il Monte Pelmo (3168 metri), la Marmolada (3343 metri) e il becco di Mezzodì (2603 metri). Lasciando correre lo sguardo verso la conca ampezzana si possono ammirare anche l’Avearau (2648 metri), il Sass de Ciampac (2668 metri) e il gruppo delle Tofane la cui cima più alta raggiunge i 3225 metri di quota. Forcella Piccola è anche il punto in cui si imbocca la via normale per la cima del Monte Antelao.


Cascata delle Pile: un punto di interesse da non perdere
Uno dei punti di interesse naturalistici più suggestivi della Val d’Oten è sicuramente la cascata delle Pile, raggiungibile in meno di 15 minuti dal rifugio Capanna degli Alpini. Una volta raggiunto l’ingresso della forra, per arrivare alla base della cascata occorre superare alcuni tratti attrezzati: dato che si procede tra due alte pareti rocciose è consigliabile utilizzare un caschetto per proteggersi da eventuali cadute di sassi dall’alto. Segnalo anche che, dall’ingresso della forra fino alla base della cascata, per ovvi motivi si cammina su un sentiero bagnato e scivoloso che richiede l’utilizzo di calzature da trekking adeguate e con suola non usurata. Procedendo lungo la forra si potrà osservare il risultato dell’erosione millenaria operata dalle acque del torrente Oten.


Considerazioni sull’itinerario
La giornata che ho trascorso in Val d’Oten è stata davvero molto piacevole. A mio avviso, la bassa stagione è il periodo migliore per fare trekking in questa zona. Se, da una parte, in periodi diversi da quello estivo non si potrà approfittare dell’apertura dei rifugi, dall’altra si potranno assaporare pienamente la pace e il silenzio di questa zona. Il percorso che va dal bar ristornate alla Pineta fino al rifugio Capanna degli Alpini è anche perfetto per essere percorso con le ciaspole. Un ulteriore punto di forza della valle è che, a seconda del tempo a disposizione e del proprio allenamento, si possono percorrere itinerari più o meno lunghi o impegnativi. Segnalo infine che nella zona antistante il rifugio Capanna degli Alpini sono presenti ampi prati e tavoli con panche.

Scarica la traccia gpx dell’itinerario
Manuela
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