Sei qui Home » Giù dai pedali » Trekking »
Chiunque sia transitato almeno una volta nella zona dell’alta pianura friulana occidentale, non ha sicuramente potuto fare a meno di notare l’imponente sagoma del Monte Raut, che con i suoi 2025 metri di altezza è una delle cime più alte delle Prealpi Carniche. Dopo aver subito per anni, dalla pianura, il fascino di questa montagna, l’occasione giusta per scalarla si è presentata per la prima volta il 2 giugno del 2022. Nonostante la giornata scelta non abbia lasciato molto spazio ai famosi panorami di cui avevo spesso sentito parlare, condizioni metereologiche non ottimali ma comunque stabili mi hanno permesso di arrivare in cima. Condivido quindi tutto quello che c’è da sapere per raggiungere la vetta del Monte Raut in sicurezza!

[Alcune foto riportate in questo articolo sono state scattate anche nel corso della mia ultima salita sul monte Raut durante il mese di giugno 2023]
L’itinerario in breve
- Partenza: Forcella di Pala Barzana (842 metri)
- Arrivo: cima del Monte Raut (2025 metri)
- Chilometri: 4,2
- Dislivello: 1120 metri
- Punti di appoggio: nessuno
- Periodo consigliato: primavera e autunno (evitare l’estate a causa dell’esposizione al sole)
- Tempo di percorrenza: tra le 6 e le 7 ore (andata e ritorno)
- Acqua: assente
- Difficoltà: EEA (presenti due tratti con cavo)
- Linea telefonica: assente (durante il percorso) – parziale (in vetta)
Di cosa parlerò in questo articolo
– Monte Raut: dove si trova e come raggiungere l’attacco del sentiero
– Descrizione della salita
– Considerazioni sul percorso
– Attrezzatura ed equipaggiamento
– Scarica la traccia dell’itinerario

Monte Raut: dove si trova e come raggiungere l’attacco del sentiero
Il Monte Raut (Alpi Orientali – Supergruppo Chiarescons, Cornaget, Resettum – classificazione SOIUSA) è l’ultima propaggine delle Dolomiti Friulane e si trova in provincia di Pordenone. Si erge tra l’alta pianura friulana occidentale e le montagne della Val Tramontina: la sua imponente e rocciosa parete sud domina Andreis e Poffabro mentre il versante nord della montagna, più verdeggiante, degrada verso il lago di Cà Selva. Attualmente, l’unico modo per raggiungere l’imbocco del sentiero è risalire la strada che conduce a forcella di Pala Barzana da Poffabro (PN). L’altro versante della salita (che si imbocca da Andreis, PN) risulta infatti interrotto da una frana. A questo link trovate il punto preciso in cui è possibile lasciare l’auto, ovvero uno spiazzo abbastanza ampio in prossimità della forcella.
Guarda i reel di questo trekking sul Monte Raut ⛰️
Giugno 2022
Giugno 2023
Descrizione della salita
La salita che conduce in cima al Monte Raut concentra l’importante dislivello di quasi 1200 metri in poco più di 4 chilometri quindi, come facilmente intuibile, risulta per la maggior parte della sua lunghezza molto impegnativa. Nonostante il relativo sviluppo chilometrico, la grande varietà di ambienti attraversati consente di dividere la salita in più settori.
Da forcella di Pala Barzana all’attacco del ghiaione
Da forcella di Pala Barzana, il tratto iniziale della salita si svolge principalmente tra il bosco che popola le pendici sud-est del monte Raut e gli affioramenti rocciosi determinati dallo scorrimento della faglia periadriatica, i cui effetti sono particolarmente visibili in questa prima parte del trekking. Tendenzialmente, in questo primo tratto le pendenze non risultano eccessive e si cammina alternando tratti di salita a brevi sezioni pianeggianti o in leggera discesa (chilometro 1,5).


Dal ghiaione all’inizio del tratto attrezzato
Una volta abbandonata definitivamente la linea della vegetazione, comincia senza dubbio il tratto più impegnativo della salita, quello in cui occorre risalire il ripido ghiaione del Monte Raut. Fortunamente, il sentiero corre ai lati del ghiaione: si procede su ripide zolle erbose con pendenze che vanno dal 24 al 46%. Ad una quota di circa 1660 metri, questo segmento della salita termina in corrispondenza di un breve tratto attrezzato (chilometro 2,7).


Dal tratto attrezzato alla forcella della Capra
Il primo tratto attrezzato che si incontra (il secondo si trova in cresta) consiste in un cavo che agevola la risalita di un canalino roccioso non troppo ripido ma che potrebbe essere scivoloso in condizioni di bassa nuvolosità o recenti piogge. Non è necessario un kit da ferrata e l’esposizione non è eccessiva ma il cavo è comunque utile per procedere più agevolmente, soprattutto in discesa. Superato il cavo, la parte più impegnativa della salita può dirsi terminata. Il sentiero, più stretto ma meno ripido, si sviluppa in un ambiente sempre più aperto e roccioso (a tratti molto esposto) arrampicandosi fino ai 1812 metri della forcella della Capra (chilometro 3,2).


La cresta: dalla forcella della Capra alla cima del Monte Raut
Una volta raggiunta la forcella e superati i primi 1000 metri di dislivello, dalla cima del Monte Raut ci separano meno di 200 metri di salita. L’ultima parte del percorso, la più spettacolare, si snoda lungo l’ampia ed espostissima cresta del monte Raut correndo prima tra grandi rocce e poi tra piante di pino mugo. A circa metà strada si incontra un secondo tratto attrezzato: rispetto al primo, l’esposizione e la verticalità sono maggiori ma le rocce che risale sono dure e compatte. Nemmeno qui occorre un kit da ferrata ma vista la verticalità del cavo è bene mantenere una certa distanza di sicurezza da eventuali altri escursionisti che lo stanno salendo (in caso di scariche di sassi). L’ultimissima sezione della salita, quasi pianeggiante, conduce infine alla rossa croce di vetta che, posta a quota 2025 metri, domina la Valcellina e la pianura pordenonese (chilometro 4,2).



Considerazioni sul percorso
Al di là della realizzazione di un piccolo obiettivo escursionistico personale, raggiungere la cima del Raut mi ha dato molta soddisfazione. A mio parere, il Monte Raut offre una grande varietà di ambienti nonchè una bella ampiezza di panorami e, dal punto di vista naturalistico, lungo i suoi sentieri è possibile ammirare bellissime fioriture ed endemismi floristici (specialmente nel periodo tardo-primaverile). Dal punto di vista delle difficoltà, sicuramente questo è un percorso da affrontare con una solida base di allenamento dato che l’intera salita dura almeno dalle 3 alle 4 ore: fondamentali sono una buona resistenza fisica e un passo sicuro, specialmente dalla fine del primo tratto attrezzato in poi dove in qualche breve passaggio si procede anche con l’aiuto delle mani. Assolutamente sconsigliata, vista la quasi totale esposizione del sentiero al sole, la salita nei mesi più caldi.



Attrezzatura ed equipaggiamento
L’attrezzatura e l’equipaggiamento che consiglio sono quelli per un’escursione giornaliera impegnativa. Visto il dislivello e il tipo di percorso è bene limitare il peso dello zaino ma acqua e cibo non devono mancare. Ecco cosa avevo con me:
Equipaggiamento
- Zaino 20 litri: https://www.decathlon.it/p/zaino-trekking-mh100-20-litri/_/R-p-177171
- Camelback 3 litri: https://amzn.to/2M9LNm5
- Bastoncini: https://amzn.to/3aNgmYN
- Coperta termica d’emergenza: https://amzn.to/35GxUkE
- Kit primo soccorso: https://amzn.to/2YHORty
- Garmin inReach mini: https://amzn.to/2YLj6zV
- Sali minerali in tabs: https://amzn.to/3LjJk4a
- Gel liquidi: https://amzn.to/2VyJPjL
- Barrette: https://amzn.to/3kaxJrq
Abbigliamento
- Pantaloni escursionismo: https://amzn.to/37ShqIX
- Maglietta mezze maniche: https://amzn.to/3frhZg4
- Scarpe: https://amzn.to/3nP4f2e
- Calzini: https://www.oxeego.com/it/18-outdoor
- Reggiseno sportivo: https://amzn.to/3sMFEgS
Scarica la traccia dell’itinerario

Manuela
Disclaimer: Cyclinginlove.com partecipa al Programma Affiliazione Amazon EU. Questo programma di affiliazione mi consente di percepire una piccola commissione (in caso di acquisti) fornendo link al sito Amazon.it.Il prezzo per l’utente rimane invariato e io ricevo un piccolo contributo che mi aiuta a mandare avanti il progetto cyclinginlove.com. Ricordo che questo non è un articolo sponsorizzato.
Ti è piaciuto? Iscriviti al blog per ricevere via mail nuove proposte di itinerari ciclistici ed escursionistici.
grazie per il sostegno!