Con i suoi 2780 metri il monte Coglians, cima delle Alpi Carniche, è la montagna più alta di tutto il Friuli Venezia-Giulia dopo la Creta delle Chianevate (2.769 metri) e lo Jôf di Montasio (2754 metri). Finalmente la scorsa estate, approfittando di due giornate libere a cavallo di Ferragosto, sono riuscita ad organizzarmi per raggiungere la sua cima. Scopriamo insieme le caratteristiche di questa affascinante montagna e delle sue vie di salita.
Il mio itinerario in breve
- Partenza: rifugio Tolazzi (1370 metri)
- Arrivo: monte Coglians (2780 metri)
- Chilometri: 8,3
- Dislivello: 1400 metri
- Punti di appoggio: rifugio Tolazzi, rifugio Marinelli
- Periodo consigliato: estate
- Tempo di percorrenza: tra le 7 e le 8 ore
- Acqua lungo il percorso: assente
- Difficoltà: EEA (presenti tratti da arrampicare prima della cima)
- Linea telefonica: parziale

Di cosa parlerò in questo articolo
– Monte Coglians: dove si trova e come raggiungerlo
– Le vie di salita al monte Coglians
– Abbigliamento ed equipaggiamento
– Il mio itinerario
– Impressioni sul trekking
– Scarica la traccia gpx dell’itinerario
Guarda il reel di questo trekking sul monte Coglians ⛰️
Monte Coglians: dove si trova e come raggiungerlo
Il monte Coglians, orograficamente appartenente alle Alpi Carniche, si trova lungo il confine tra Italia e Austria. Il suo versante meridionale ricade nel territorio di Paluzza e Forni Avoltri (UD) mentre quello settentrionale nella carinziana Lesachtal. Il territorio del Coglians è solcato da un’ampia rete di sentieri che rende possibile pianificare itinerari di più giorni anche grazie al supporto garantito dai tre rifugi della zona: Tolazzi, Marinelli e Lambertenghi-Romanin. Proprio questi tre rifugi possono essere punto di partenza o tappa intermedia nella lunga scalata verso la cima che può avvenire o percorrendo la via ferrata che risale la parete nord della montagna o tramite la via normale (che risale il versante sud). Approfondiamo meglio le vie di salite al monte Coglians.

Le vie di salita al monte Coglians
La ferrata della parete nord
La via ferrata che risale la parete nord del Coglians, classificata come molto difficile, è accessibile dall’italiano rifugio Lambertenghi-Romanin o dall’austriaco rifugio Wolayerseehütte. Entrambi si trovano in prossimità del famoso lago di Volaia e offrono un accesso piuttosto diretto alla ferrata trovandosi a meno di due chilometri dall’inizio delle attrezzature. La salita da questa via, ovviamente, richiede l’utilizzo di un kit completo da ferrata ed esperienza pregressa in arrampicate di simile difficoltà. Una descrizione approfondita della ferrata, corredata da foto, è disponibile a questo link.

La via normale
La via normale, che parte dal rifugio Tolazzi, raggiunge il rifugio Marinelli e percorre il versante meridionale della montagna, prevede 1400 metri di dislivello positivo in circa 8 chilometri. Può essere affrontata anche in giornata dagli escursionisti più allenati ma si tratta di un’escursione impegnativa non solo per i metri di dislivello ma anche per il tipo di terreno che si incontra per raggiungere la cima (ghiaione molto sciolto e tratti in arrampicata). Nel punto in cui il sentiero che proviene dal Marinelli incrocia l’inizio del ghiaione del Coglians è possibile imboccare il sentiero attrezzato Spinotti che va in direzione del rifugio Lambertenghi-Romanin e consente eventualmente all’escursionista di fare il giro dei tre rifugi.



Abbigliamento ed equipaggiamento
Prima di condividere il mio itinerario, ci tengo a sottolineare che il Coglians non è assolutamente una montagna da sottovalutare. Oltre a raggiungere quote importanti, presenta tratti esposti e da arrampicare: notevole, per le caratteristiche del sentiero di salita, è il rischio di essere esposti alla caduta di sassi (assolutamente consigliato un caschetto). Ecco cosa avevo con me.
Abbigliamento
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Attrezzatura
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Il mio itinerario
Venendo da un periodo di trekking molto intensivo ho deciso di spezzare l’escursione in due giorni: nel tardo pomeriggio del primo ho camminato dal rifugio Tolazzi al rifugio Marinelli fermandomi qui a mangiare e dormire. Il secondo giorno ho raggiunto la cima del Coglians dal rifugio Marinelli, tornando poi al rifugio Tolazzi. I due rifugi sono collegati da una comoda e ampia strada forestale lunga poco meno di 6 chilometri. In alternativa è anche possibile percorrere un sentiero molto più corto ma anche tanto più ripido (che supera i 700 metri di dislivello che dividono i due rifugi in 3 chilometri).

Impressioni sul trekking
Sicuramente non consiglierei questo trekking ad un’escursionista occasionale o poco esperto in quanto le pendenze, combinate alla tipologia di terreno, rendono l’escursione abbastanza impegnativa. Difficoltà a parte, nonostante le nubi basse abbiano precluso il panorama dalla cima, questa escursione mi è rimasta nel cuore sia per la soddisfazione di aver raggiunto la cima più alta del Friuli sia per i paesaggi incontrati. Ampi prati d’alta quota, ghiaioni e un paesaggio modellato dal carsismo sono gli elementi che caratterizzano questa suggestiva zona della regione che, tra le altre cose, può vantare alcune delle formazioni rocciose più antiche di tutto l’arco alpino. L’ambiente attraversato è tra l’altro un geosito di rilevanza sovranazionale: le rocce che formano il Coglians risalgono all’età paleozoica quando questa zona era situata nella fascia tropicale.

Scarica la traccia gpx dell’itinerario
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